Frattocchie - Formia




Domenica 9 Marzo si è svolta la 5° edizione della consueta pedalata verso il basso Agro Pontino, che ha visto impegnati quasi 50 ciclisti del G.C. Luca Pinarello e dell’Albano Runner Bike. Mentre negli anni scorsi la meta era stata scelta alternativamente tra Terracina e Gaeta, raggiunte dopo galoppate su percorsi completamente piatti, quest’anno si è optato per Formia e per un’altimetria leggermente più impegnativa.
Invece di costeggiare completamente il lungomare tramite la Via Flacca quest’anno il Presidente ha avuto la brillante idea di svoltare da Sperlonga verso Itri, facendoci affrontare una salita di circa 5 km, in verità piuttosto pedalabile, ma che comunque non ha mancato di creare qualche grattacapo soprattutto ai ciclisti meno allenati o più avanti con l’età.
Partenza alle 7.30 da Frattocchie, per fortuna dopo tanti giorni di pioggia la giornata è tiepida e soleggiata. Tra gli altri riconosciamo alla partenza Luca Pinarello, il Presidente Sandroni, Enrico, Roberto, Massimiliano, Luciano, Tommaso, Pietro, Emiliano, Alessandro, Salvatore, Paolo, i due Pieri, Claudio e tanti altri. Manca qualche faccia nota del gruppo ma il numero dei partecipanti è comunque rilevante.


La vista dal balcone del ristorante


L'arrivo
Il gruppone si immette sulla Nettunense non senza creare qualche problema alla circolazione degli automobilisti che la domenica mattina hanno tanta fretta di fare cose importanti quali comprare il gratta e vinci o andare a prendere le pastarelle. Un tizio, sicuramente bisognoso di tanto Lexotan, addirittura blocca la macchina dei fotografi al seguito sbraitando che dobbiamo avere l’autorizzazione per fare queste cose e chiamando perfino in Questura.
Da bravo seguace di Critical Mass provo ad invertire il ragionamento: se io ciclista utente della strada con pari diritti degli altri, tornando dall’allenamento mi trovassi imbottigliato nel delirio di traffico che c’è sempre tra Genzano e Albano, dovrei allora chiamare la questura e chiedere chi ha dato l’autorizzazione a tutte queste auto di scendere in strada tutte insieme, intralciando il mio cammino e procurandomi il cancro; è un paradosso estremo lo so, ma sono stanco di sentirmi un utente minore della strada.
Comunque per non creare ulteriori problemi a Cisterna di Latina decidiamo di dividerci in gruppetti da 10 ben distanziati.


Terracina


Il ristoro


La prostata


Tutta dritta..
Percorriamo la Fettuccia in fila indiana con le macchine che ci superano a pochi centimetri ben oltre i limiti di velocità, ma va bene così. La strada è dritta, piatta e tutta uguale. Davanti ogni gruppetto ha scelto la propria andatura: da quella tirata di Luciamo e Massimiliano e quella più paciosa del Presidente e di Piero il Falegname. Io, esente da dubbi, opto per la seconda…
Dopo 90 chilometri a 30 di media arriviamo a Terracina per l’unico ristoro della giornata, qualcuno prende letteralmente a saccheggio il furgone con le scorte ma si sa, oggi la maggior parte del gruppo è venuta per mangiare.
Ripartiamo (non tutti insieme perché da qualche anno ognuno fa un po’ come gli pare) per gli ultimi 40 chilometri stavolta più ondulati. Poco prima di Sperlonga, giriamo a destra per affrontare l’unica asperità di giornata; la salita è bella, panoramica e soleggiata, il primo pezzo misura 3 chilometri e presenta pendenze intorno al 5% scarso. Rimane sulle gambe a molti, evidentemente ancora poco abituati alle salite. Il Presidente avanza scortato dai suoi fidi gregari Tozzi e Marini, Luca viene avvistato un po’ troppo vicino al furgone scopa.
Dopo un breve tratto di discesa, dove più di qualcuno rischia il frontale contro alcuni motociclisti, rimangono gli ultimi due chilometri di salita. Al valico transitano nelle prime posizioni il sottoscritto, Massimiliano ed Emiliano seguiti da Alessandro, Luciano e Tommaso. In discesa si registra la foratura di Luciano che comunque riuscirà ad arrivare in albergo senza doversi fermare. Dopo un tratto di discesa e di veloci saliscendi ci accoglie una Gaeta affollata e trafficata, dopo di che, non senza difficoltà, riuciamo ad individuare l'albergo.
Alessandro si rifocilla


Il gruppetto del Presidente a metà percorso
Dopo una veloce doccia presso l'albergo "Il Fagiano" consumiamo il meritato pranzo a base di pesce nel ristorante sottostante. Riscaldati dal tepore di un sole primaverile ci intratteniamo sul balcone del ristorante con vista sul mare commentando la pedalata di oggi e ragionando su progetti futuri in bici.
Non mi resta che fare qualche breve considerazione su questa ormai "classica" gita di inizio stagione. Molto buona l'idea di inserire la salita panoramica di Itri; ciò ha reso meno monotono il percorso sia dal punto di vista sportivo che paesaggistico. Meno buona la proposta di percorrere la Fettuccia invece che il lungomare; dividendoci in gruppetti non avremmo intralciato il traffico e
ci saremmo goduti un panorama migliore. Il pranzo è stato forse uno dei più buoni degli ultimi anni ma forse un pò troppo caro. Infine c'è il rischio concreto la gita a Napoli (o Caserta) risulti quasi un "doppione" di questa, svolgendosi tutto sommato sulle stesse strade.
Tuttavia non posso che rinnovare i complimenti ed i ringraziamenti al Presidente ed ha Luca che, anno dopo anno, continuano ad organizzarci queste escursioni davvero piacevoli.
Il prossimo appuntamento è per il 27 Aprile alla Frattocchie-Caserta.