Domenica 20 febbraio si è svolta la settima edizione della Roma – Tolfa, classica passeggiata di inizio stagione molto apprezzata per i panorami e per le specialità gastronomiche del dopo corsa.
Sette edizioni sono parecchie, insieme a Formia è la gita più longeva della nostra storia.
Sarà per il percorso ondulato e l’arrivo in salita, sarà perché detta il primo ordine di arrivo ufficiale, sarà perché il maialino arrosto e il cinghiale piacciono a tutti, sarà per la tradizione, ma non ce la sentiamo proprio di sostituire Tolfa con un altro itinerario ad inizio stagione.
Orfani dei cugini dell’Albano Runner Bike, quest’anno siamo stati una ventina a prendere il via da Frattocchie, davanti l’ex negozio Pinarello, alla volta dell’agro romano.
Le facce più o meno sono quelle: Presidente, Pieri Tozzi e Marini, Massimiliano, Marco Spak e Claudio, i due Ivani (come dice il Pres: Ivano forte e Ivano sega!!!) Francesco e Paolo, Maurizio con il giovane Marco (che ha la mia stessa bici e il mio stesso fisico di 13 chili fa), Fabio Enel, Roberto Credem e Marco IBM (che sfoggia copertoni e borraccia nuovi di zecca), Roberto “Scarparo” Migliorini, Lionello, un redivivo Massimo, Salvatore, Enzo ed Ivan Tentarelli, sempre presente nelle classiche di inizio stagione.
La giornata è grigiastra e freschetta, praticamente identica a tutte le altre volte che siamo andati a Tolfa (pioggia pomeridiana compresa). Si inizia a pedalare alle 8 in punto. Il nutrito gruppo di accompagnatrici invece parte per la visita guidata a Palazzo Farnese di Caprarola. Luca e Matteo Pinarello ci scortano col furgone (attendiamo che Matteo prenda la patente così Luca sarà finalmente libero di seguirci in bici...).





A Capannelle primo stop. Ci fermiamo per prendere Bruno (il perché ci aspetti a Capannelle nonostante abiti a Ciampino rimarrà un mistero). Le strade sono abbastanza trafficate e il gruppo è nutrito. Qualche pericolo di troppo si corre sulle buche del viadotto della magliana. Si veleggia intorno ai 30 all’ora ma quest’anno il percorso è diverso. Invece di buttarci sul piattone dell’Aurelia volteremo a Torrimpietra verso Bracciano e Manziana, affrontando strade inedite e piuttosto insidiose altimetricamente. Si aggiungono al plotone anche Lorenzo, Andrea e Franco: i primi due torneranno a casa direttamente in bici per un totale di circa 170 Km, l’ultimo ci accompagnerà solo per qualche chilometro. Il freddo intensifica gli stop-prostata e al solito bar di Maccarese (sono sicuro che il Pres. ci prende la mazzetta) dopo solo 40 chilometri stiamo già a rifocillarci.


Dopo Torrimpietra si inizia a salire dolcemente ma ininterrottamente per 18 chilometri, si cerca di tenere un ritmo blando per non perderci pezzi per strada ma la carreggiata è stretta e a volte è meglio dividerci in gruppetti per non dare troppe noie alle sporadiche auto. Ci aspettiamo che la volante dei Carabinieri ferma a lato strada ci faccia storie o al limite arresti Bruno per intralcio alla circolazione ma è solo un falso allarme.
Giunti sulla Braccianese il ritmo aumenta, la strada è tutta un mangia e bevi con strappi anche ripidi.
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Se sò bevuti Bruno!! |
Sotto il punto di vista agonistico notiamo un Paolo in ottima forma grazie alla sua fresca condizione di pensionato, per Francesco quest’anno sarà ancora più dura. Marini tira forte pure sui falsipiani e spesso viene richiamato all’ordine, Ivano passa da capo a coda del gruppo vista la sua insofferenza a stare fermo in una posizione, Spak, Manocchi e Ivan sono i soliti e solidi regolaristi, il Presidente vanta una vasta schiera di gregari che va da Lionello, alla coppia di Pieri e Roberto. Lorenzo, Marco, Andrea e un Roberto molto asciutto tirano forte sia in pianura che sugli strappi. La media rasenta i 29. Chi si stacca è obbligato a lunghi inseguimenti.
Giunti a Manziana si continua a salire a strappi, Francesco sgambetta dignitosamente ma è costretto ad inseguire dopo uno stop fisiologico non segnalato, Paolo va molto forte anche in salita, Ivano Farini e l’Ing. Marco si difendono egregiamente.





Dopo Canale Monterano la strada tende a scendere. Una possente trenata di Lorenzo spezza il gruppo in due. Si vola per qualche chilometro rasenti i 50 all’ora. Si ritrova davanti, col gruppo dei “giovani”, anche Francesco; dietro c’è il vuoto. E’ un’occasione che non può lasciarsi scappare: Paolo è dietro e la sua compagnia non è in grado di organizzare un inseguimento. O adesso o mai più. Urla a squarciagola di tirare per aumentare il vantaggio. Il furgone di Luca tenta di rallentare ma viene cacciato a male parole da un Francesco invasato. Paolo però non si fa prendere dal panico, si butta in un inseguimento solitario per 8 chilometri e riesce a riprendere Francesco prima che la strada cominci a salire. A questo punto Francesco molla psicologicamente.
Il picco di Tolfa si staglia di fronte a noi in tutta la sua imponenza, mancano cinque chilometri con l’asfalto all’insù. Un ottimo Roberto fa valere il suo rapporto peso-potenza. Si avvantaggia di 50 metri su Ivano e Lorenzo ad inizio salita e mantiene invariato il distacco fino in cima, cogliendo un meritato successo. Ivano per via della cervicale non riesce a vedere chi c’è dietro ma alla fine è secondo, poi arriva Lorenzo, a qualche minuto giunge un solido Marco Sparaco, poi Manocchi (il Bruseghin del nostro gruppo ostacolato però da un bus) e Massimiliano non al top. E’ poi la volta di Ivan che stacca nella salita finale Salvatore e il giovane Marco. A seguire Bruno (?!?) che ha forato negli ultimi Km, Piero Tozzi e Paolo, Massimo e Marco, poi Francesco e Ivano (che ha sofferto il caldo causa un abbigliamento troppo pesante), poi ancora Maurizio e a seguire tutti gli altri.














L’aria è freddina, decidiamo di farci subito la doccia nelle 3 comode camere del ristorante, Ivano Farini ha un problema col gel e Paolo cerca di dargli una mano.
Il pranzo è come sempre abbondante ed accompagnato dagli sfottò di rito; l’occasione mancata di Francesco è l’argomento principe, Paolo ci accuserà di tradimento ma fa parte del gioco.. chissà se a Formia non si organizzerà qualcosa di più consistente!
Si ritorna a casa, dopo esserci fatti una doccia fredda fuori dal pulman per la pioggia e dentro il pulman per la Roma.
Gita promossa a pieni voti anche quest’anno, ci ha fatto piacere rivedere Luca tra noi, ci hanno fatto sorridere come sempre Francesco e Paolo, si è respirata la consueta spensierata allegria, e l’elegante divisa bianco-nera si è fatta notare lungo le strade della campagna laziale.
E come al solito...AVANTI PINARELLI!!!
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"tenga buon uomo" |
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??? |