La Santissima 2013



Cari Pinarelli,

le abbiamo pensate un po' tutte con il Presidente ma questa ci sembra la soluzione migliore per tornare sulla "Santissima".

Scartata l'opzione pulman sia per il costo e, probabilmente, anche per il fatto che non siamo più numerosi come anni fà, e anche perchè ci sono sempre quei "vediamo", "mo te faccio sapè", che non vanno tanto daccordo con le prenotazioni, abbiamo deciso di recarci in loco con i mezzi propri (per buona speranza di Francesco, ndr "da qui nun gliela fò").

Cioè partenza il 4 alle ore 06:15 da Roma, arrivo previsto per le 07:45 presso il Risto-Tratto-molto Agri "La Noce", praticamente quello vicino al fiume dove già siamo stati. Lasciamo lì le auto e si parte per un giro tra la valle Simbruina e quella dell'Aniene.
Si Affronta subito la salita degli Altipiani di Arcinazzo, direzione Affile-Subiaco, Salita dei Monasteri (tanto richiesta dal Fh...Presidente), sosta caffè a Jenne, direzione Vallepietra, attraversamento del paese con foto d rito (novità), impettata fino sul paese e, ultima fatica del giorno, la Salita verso la Santissima.

Il chilometraggio si aggira intorno ai 65, dsl intorno ai 1.400 quasi 1.500.










Con la previsione dei 18 di media, con 4 ore comodissime abbiamo fatto tutto, pure una preghiera.

Per chi volesse acompagnarci, può prendere le auto e andare al Santuario e farsi trovare su. Il nostro giro è breve e la loro attesa non sarà sicuramente spasmodica. Dunque, tra parcheggio, camminata fino giù al Santuario, giro con eventuale Messa, una raccomandazione alla cappella di Sant'Anna, e risalita, se i calcoli e la media non ci ingannano, stiamo lì. Pranzo previsto per le 13:30.

Menù alla carta del costo di 20/22 euro (dipende dal dolce) con antipasto, primo, secondo, contorno, bevande e caffè.

Doccia alla Maurizio maniera.

E speriamo che ci fa la Grazia

Piero

Garmin Connect - La Santissima Trinità 2013


http://www.santuariovallepietra.it/






Rocca di Cambio 2013

 
E così dopo anni e anni s’è tornati da Spadone.
La gita a Rocca di Cambio è sempre stata una di quelle che ricordiamo con più affetto.
Sarà per la bellezza dei luoghi, sarà per la quantità del mangiare, sarà per la difficoltà del percorso, sarà per le epiche imprese compiute sullo stradone dell’altopiano; fatto sta che di cose da raccontare ne abbiamo avute tante.
Una volta si partiva da Roma e ci si sciroppava 155 Km (nonché migliaia di metri di dislivello).
Tuttavia purtroppo gli anni passano per tutti. Così quest’anno in molti hanno preferito pernottare il sabato, così da permettere una maggiore ossigenazione in altura (molto importante per la prestazione ciclistica) e passare una giornata in più in tranquillità, rilassatezza ….e cazzeggio.


 




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Paolo in testa!



Cicerone del gruppo è Piero: accolto nell’Altopiano delle Rocche quasi come un Papa a dimostrazione del buon ricordo che ha lasciato alla popolazione negli anni del suo servizio in zona.  Con tal biglietto da visita è chiaro che le porte dei migliori alberghi e ristoranti si siano aperti per noi.
La mattina, nel silenzioso piazzale di Rocca di Cambio, si presentano a far casino ( e a prendere d’assalto il bagno…): il Presidente, il Generale, Piero il Carabiniere, Piero il Falegname, Piero il Marinese, Massimiliano Ovvio , Ivano Cavallaro, Ivano ex-scalatore, Marco l’Ingegnere, Francesco Schleck, Paolo Armstrong, Maurizio l’organizzatore, Enrico il fenomeno e nientepopodimenoché Bruno “altridueanniastilivelli” Valentini.  Ad accompagnarci nella trasferta numerose consorti che si dedicheranno a lunghe passeggiate nel fresco.

Il Garibaldi ufficiale della corsa recita: partenza in discesa, Rocca di Mezzo, Valico della Forcella ai 1.400 mt, ancora discesa verso Secinaro, qualche breve rimbalzo in direzione di Tione degli Abruzzi e caffè a Fontecchio, raggiungimento della Piana di San Demetrio ne’ Vestini e infine salita al Valico di Rocca di Cambio (17 Km al 4,7% per un totale di 800 mt di dislivello). I chilometri sono 85 ma il dislivello è abbondante.
Il meteo fortunatamente ci assiste. E’ molto facile in questi luoghi incappare in temporali. La temperatura inoltre è accettabile, né freddo né caldo.  La strada scorre velocemente nei primi chilometri, causa altimetria favorevole. Teniamo circa 30 di media.  Alle 10:00 siamo già a metà percorso!!  Ma la salita finale rimetterà la media apposto.


 
La prima salita


 
Nel frattempo Bruno farà amicizia con gli avventori del Bar Terenzi di Secinaro che gli daranno importanti indicazioni sulla strada da percorrere. Le pedalate di tutti paiono abbastanza sciolte, segno di una buona preparazione da parte di tutti. Salta all’occhio soprattutto Paolo, reduce da uno stage in altura alle Tre Cime di Lavaredo, la sua pedalata agile ricorda molto da vicino le accelerazioni di Froome sul Ventoux. Francesco tenta di stare al passo ma oggi, soprattutto nella prima parte del tracciato, è difficile. Il generale e l’ingegnere si trovano a loro agio su lunghe salite. Così come Maurizio, nonostante sia sempre stato considerato un velocista, non ha paura ad approcciare una salita di 20 Km col 53.
Le strade sono spettacolari. Larghe e deserte… avremo incrociato 10 macchine i tutto. La completa assenza di buche ci ricorda che non tutte le strade del mondo sono come quelle di Roma. Attraversiamo paesi devastati dalla furia del terremoto del 2006. Fasce e ponteggi sono presente in tutti i fabbricati più vecchi. Le casette-container di Berlusconi sono invece parcheggiate all’esterno dei paesi.
Fossa è uno dei paesi più profondamente colpiti dalla sciagura ma è famoso anche perché ci compro l’abbacchio per Pasqua. Noi invece lo ricorderemo per il chilometro scarso in sampietrini al 16% che abbiamo dovuto percorrere, salvo poi dover tornare indietro perché la strada era chiusa. Piero si beccherà sonori vaffa, ma si sa che il mestiere dell’organizzatore è molto rischioso con tali clienti.
Le imprecazioni si sprecheranno.. il primo a cominciare è Ivano, reo di aver cominciato la salita col 50 non riesce più a cambiare; poi è la volta di Piero Tozzi, che prima ride delle disgrazie di Ivano, salvo poi accorgersi che pure lui ha il 50 innescato; c’è poi una signora del paese, intenta nelle pulizie di casa sua, dopo aver mandato in frantumi  qualcosa, si lascia andare ad imprecazioni blasfeme, arrivati in cima una vecchietta ci informa che la strada è chiusa. Sarà l’apoteosi!




 
 
 

Monti aspri e minacciosi si stagliano davanti a noi, il bello è che dobbiamo arrivarci in cima; pochi km di pianura fanno da preludio al piatto forte di giornata.
La salita verso Rocca di Cambio, dicevamo, è lunga 17 chilometri; molto molto pedalabile tuttavia noi non siamo abituati ad affrontare salite di tal lunghezza. Più di qualcuno ne farà le spese, perché partito con troppa baldanza o perché già con le energie al lumicino. Si tratta però di una salita molto bella tecnicamente, senza strappi evidenti e con panorami spettacolari; basta prendere il ritmo adatto e si arriva in cima senza troppa sofferenza. La provvidenziale fontana di San Martino a pochi chilometri dalla cima ci permette di reintegrare i sali minerali necessari. Come dice il proverbio dei ciclisti di zona “se bevi a San Martino, la salita è ormai finita”.

Enrico se la fa tutta di 53 in scioltezza e senza fiatone ma non fa testo; il trio defelice, rosati, maggioli (abituati a Fedaia-Sella-Pordoi) lo segue a pochi minuti, a pochi secondi arriva poi il Marini, autore di un’ottima prestazione in quanto la salita è molto adatta alle sue caratteristiche di regolarista-agile; c’è poi il Generale bionico, Massimiliano e via via tutti gli altri.


 Si è fatto mezzogiorno;  Bruno ci raggiungerà appena qualche minuto più tardi, dopo  essersi sciroppato il Valico della Forchetta al contrario, pur sempre 20 Km di salita al 4%!!
Il tempo si va guastando. Spadone ci accoglie con la consueta ospitalità e abbondanza di cibo (3 primi, carne, contorno, dolci, vino e genziana a volontà per 20 Euro…).
Pascoliamo nel ristorante fino alle 17 gustandoci il finale di tappa del Mont Ventoux, tra tifo e sfottò; con grande gioia delle accompagnatrici che ormai non vedono l’ora di tornarsene a casa!!!
Che dire… gita promossa a pieni voti, sia per il percorso che per la logistica. I quindici ciclisti presenti  hanno gradito.
Un appuntamento da replicare senza dubbio.


Fontecchio


 

 




 
 
 



 
Ma che tocca arrivare lassù? 

si si tocca arrivà lassù!!
Lo strappo di Fossa

Daje Ivano!!!
 




Piero!!! Leva il 50!!!

L'eterna lotta
Gli indiani vi scrutano dall'alto

 
 
 

L'ultimo valico