Mai visto un carro scopa così carico !!!
In sette anni di uscite sociali organizzate da Luca Pinarello mai così tanta gente ha dovuto alzare bandiera bianca, abbandonare la corsa e caricare la bici sul furgone come ieri lungo la salita che porta ad Ovindoli.
Quasi spinti da un moto premonitore, il furgone in oggetto scelto per quest’anno è stato il camion da cantiere da 7 posti più cassone scoperto di Sandro. E non è nemmeno stato sufficiente. Per fortuna lo station wagon di Maurizio, in arrivo da Avezzano dopo aver corso i campionati italiani MSP, ha contribuito a soccorrere tutti gli altri ciclisti lessi.
Complice il caldo afoso e la severità del percorso, quest’anno è stata dura per tutti, anche per chi ha raggiunto Rocca di Cambio con le proprie ruote; sarebbe bastato guardare le facce spossate di chi giungeva al ristorante (ad es. Alessandro stravolto che ripeteva “no… regà.. così è troppo…) o ascoltare le sonore bestemmie elevate al cielo dal sottoscritto che rimbombavano nella piana di Rocca di Mezzo.
Va così in archivio anche 3° Roma - Rocca di Cambio, passeggiata (…) di quasi 160 chilometri tra la valle dell’Aniene e i monti del gruppo Sirente – Velino, che ha visto protagonisti circa 30 ciclisti tra G.C. Luca Pinarello e Albano Runner Bike.
In sette anni di uscite sociali organizzate da Luca Pinarello mai così tanta gente ha dovuto alzare bandiera bianca, abbandonare la corsa e caricare la bici sul furgone come ieri lungo la salita che porta ad Ovindoli.
Quasi spinti da un moto premonitore, il furgone in oggetto scelto per quest’anno è stato il camion da cantiere da 7 posti più cassone scoperto di Sandro. E non è nemmeno stato sufficiente. Per fortuna lo station wagon di Maurizio, in arrivo da Avezzano dopo aver corso i campionati italiani MSP, ha contribuito a soccorrere tutti gli altri ciclisti lessi.
Complice il caldo afoso e la severità del percorso, quest’anno è stata dura per tutti, anche per chi ha raggiunto Rocca di Cambio con le proprie ruote; sarebbe bastato guardare le facce spossate di chi giungeva al ristorante (ad es. Alessandro stravolto che ripeteva “no… regà.. così è troppo…) o ascoltare le sonore bestemmie elevate al cielo dal sottoscritto che rimbombavano nella piana di Rocca di Mezzo.
Va così in archivio anche 3° Roma - Rocca di Cambio, passeggiata (…) di quasi 160 chilometri tra la valle dell’Aniene e i monti del gruppo Sirente – Velino, che ha visto protagonisti circa 30 ciclisti tra G.C. Luca Pinarello e Albano Runner Bike.
Partenza alle ore 6:30 da Frattocchie, l’aria è gia calda ma gli animi sono allegri. Per la fretta di partire ci dimentichiamo Roberto, attardato dal montaggio della bici, che sarà così costretto ad un lungo inseguimento. Dopo pochi chilometri Piero il marinese fora, in pochi se ne accorgono, sarà così obbligato ad aggregarsi a Roberto in una sorta di inseguimento a squadre 2 contro 28. Come se non bastasse il presidente ha la brillante idea di modificare il percorso all’ultimo minuto, decidendo di arrivare a Tivoli tramite Frascati-Colonna-S. Maria di Cavamonte invece del tradizionale Vermicino-Finocchio-Rocca Cencia. I due dietro saranno costretti a chiedere agli automobilisti fermi agli incroci se hanno visto passare un gruppo, il Presidente sarà costretto a sorbirsi gli insulti bonari della maggior parte del gruppo per l’ulteriore salita aggiunta.
A Colonna il gruppo si ricompatta. Ci sono il Presidente, Sandro, Toni, i tre Pieri, Fausto, Roberto, Emiliano, Federico, Bruno, Vincenzo, Vito, Mario del Bar Bova e una nutrita schiera di amici dell’Albano. Sui saliscendi di S. Maria di Cavamonte Bruno dà la sua proverbiale bottarella ma il terreno non gli è favorevole.
A Tivoli incontriamo Luca, per quest’anno alla guida del furgone scorta. Si preoccupa subito di caricare Bruno e Massimo, per far risparmiare loro qualche chilometro e al resto del gruppo qualche minuto di attesa. La Tiburtina scorre via in tranquillità a circa 30-35 Km/h. Ad Arsoli inizia la terza salita di giornata, quella che porta ai Piani del Cavaliere, sono circa 8 chilometri, poco impegnativi ma faranno somma con gli altri.
A Colonna il gruppo si ricompatta. Ci sono il Presidente, Sandro, Toni, i tre Pieri, Fausto, Roberto, Emiliano, Federico, Bruno, Vincenzo, Vito, Mario del Bar Bova e una nutrita schiera di amici dell’Albano. Sui saliscendi di S. Maria di Cavamonte Bruno dà la sua proverbiale bottarella ma il terreno non gli è favorevole.
A Tivoli incontriamo Luca, per quest’anno alla guida del furgone scorta. Si preoccupa subito di caricare Bruno e Massimo, per far risparmiare loro qualche chilometro e al resto del gruppo qualche minuto di attesa. La Tiburtina scorre via in tranquillità a circa 30-35 Km/h. Ad Arsoli inizia la terza salita di giornata, quella che porta ai Piani del Cavaliere, sono circa 8 chilometri, poco impegnativi ma faranno somma con gli altri.
(fonte: http://www.salite.ch/)
Siamo al 75° chilometro e sono passate 3 ore, ad occhio e croce siamo a metà dell’opera. Si aggrega al gruppo anche l’amico Marco Bombardi che ci ha raggiunto partendo da Villa San Sebastiano Dopo la sosta ristoratrice a base di crostatine e marmellata, ripartiamo in direzione Carsoli ma la strada si impenna ancora in direzione di Pietrasecca. Pianura e discesa veloce, arriviamo a Tagliacozzo per un’ultima sosta frugale.
Come ogni anno dopo Scurcola Marsicana si aprono le danze. E’ Alessandro quest’anno ad avere l’onore, scattando in pianura e prendendo tutti di sorpresa; l’inseguimento, in verità piuttosto blando, è guidato da Fausto e Marco. Quando la strada inizia a tirare in modo più deciso Ivano e Sandro tentano di andarsene ma senza troppa convinzione; ripreso Alessandro un’ulteriore scrollata riduce il gruppo di testa a sole 6 unità: Sandro, Toni, Ivano, Piero, Mario e Marcello. Segue a poche centinaia di metri un gruppetto, destinato a sgretolarsi a poco a poco, con Fausto, Roberto, Emiliano, Federico e Alessandro. Dopo l’impegnativo strappo delle Forme, Sandro decide di andarsene transitando ai 1200 metri del valico con un centinaio di metri di vantaggio, Piero lo raggiunge nella successiva discesa, cosa che non riesce alla coppia Toni-Ivano. E’ il momento decisivo: nella salita verso Santa Iona i due in testa incrementano il vantaggio sul terzetto Mario- Ivano-Marcello, mentre Toni molla definitivamente. I gruppetti a seguire sono a distacchi siderali.
La salita di Ovindoli dopo oltre 100 chilometri può risultare molto indigesta a chi ha speso troppo, sta di fatto che il camion scopa è stato sottoposto veramente ad un duro lavoro in questo punto del percorso.
Come ogni anno dopo Scurcola Marsicana si aprono le danze. E’ Alessandro quest’anno ad avere l’onore, scattando in pianura e prendendo tutti di sorpresa; l’inseguimento, in verità piuttosto blando, è guidato da Fausto e Marco. Quando la strada inizia a tirare in modo più deciso Ivano e Sandro tentano di andarsene ma senza troppa convinzione; ripreso Alessandro un’ulteriore scrollata riduce il gruppo di testa a sole 6 unità: Sandro, Toni, Ivano, Piero, Mario e Marcello. Segue a poche centinaia di metri un gruppetto, destinato a sgretolarsi a poco a poco, con Fausto, Roberto, Emiliano, Federico e Alessandro. Dopo l’impegnativo strappo delle Forme, Sandro decide di andarsene transitando ai 1200 metri del valico con un centinaio di metri di vantaggio, Piero lo raggiunge nella successiva discesa, cosa che non riesce alla coppia Toni-Ivano. E’ il momento decisivo: nella salita verso Santa Iona i due in testa incrementano il vantaggio sul terzetto Mario- Ivano-Marcello, mentre Toni molla definitivamente. I gruppetti a seguire sono a distacchi siderali.
La salita di Ovindoli dopo oltre 100 chilometri può risultare molto indigesta a chi ha speso troppo, sta di fatto che il camion scopa è stato sottoposto veramente ad un duro lavoro in questo punto del percorso.
(fonte: http://www.salite.ch/)
Sandro e Piero arrivano sulla piana di Rocca di Mezzo con un forte vantaggio ed un forte affiatamento, le trenate in pianura di Sandro sono rinomate e permettono di incrementare ulteriormente il vantaggio, dietro insegue solitario Mario e ancora più indietro Ivano e Marcello.
Piccola nota su Marcello: ha il doppio dei miei anni, un cancello come bici e un look a dir poco trasandato, tuttavia spinge come un treno; scoprirò solo dopo che si tratta di uno dei ciclisti più forti e vittoriosi degli anni passati. Gli ultimi chilometri sono come solito una tribolazione per tutti: c’è chi è stanco, chi ha i crampi e chi ha fame; molti mollano proprio a pochi chilometri dal traguardo. Toni buca nei pressi di Rovere ma l’ammiraglia, invece di farlo salire, è subito pronta a dargli una ruota di ricambio (pure non compatibile). Alle ore 13:30 sulla piazza di Rocca di Cambio, ad oltre 1400 metri di altitudine arriva per prima la coppia Sandro – Piero, dopo 6 minuti circa è la volta di “Mariuccio” Bordone che si è sorbito gli ultimi 15 chilometri in solitaria; a 12 minuti arriva Ivano e a 13 Emiliano, in forte rimonta negli ultimi chilometri; dopo di che Marcello. Alla spicciolata tutti gli altri, come si confà ad ogni tappa di montagna che si rispetti. I chilometri quest’anno sono stati 157 per 6:10 di pedalata reale, alla media di 25 Km/h.
Doccia veloce per tutti, una coca come aperitivo, scarico ciclisti lessi dal furgone e carico bici, dopo di che prende il via il secondo match della giornata, nella quale Luca non ha veramente rivali: quello della forchetta. Il proverbiale pranzo da Spadone non delude le attese, sicuramente più spartano rispetto a Formia o Caserta, ma assolutamente delizioso ed abbondante.
Giusto per riabituarci gradualmente all’afa romana il viaggio di ritorno viene fatto coi riscaldamenti del pulmann accesi.
Anche per quest’anno la missione è compiuta; i panorami e le sensazioni provate su queste strade non sono minimamente paragonabili alle altre uscite, la bellezza di questo percorso vale sicuramente la fatica che si prova nel percorrerlo.
Giusto per riabituarci gradualmente all’afa romana il viaggio di ritorno viene fatto coi riscaldamenti del pulmann accesi.
Anche per quest’anno la missione è compiuta; i panorami e le sensazioni provate su queste strade non sono minimamente paragonabili alle altre uscite, la bellezza di questo percorso vale sicuramente la fatica che si prova nel percorrerlo.
Non mi resta che ringraziare come al solito chi si è impegnato per rendere possibile questo manifestazione e dare appuntamento alla prossima in quel di Vallepietra.
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