12° Gran Fondo Pinarello


Come ogni anno il G.C. Luca Pinarello è stato presente alla Gran Fondo Pinarello, manifestazione ciclistica “amatoriale” di 200 e 126 Km svoltasi a Treviso il 20 Luglio e giunta ormai alla sua 12° edizione.
Della nutrita spedizione in terra veneta facevano parte Sandro Centracchio, Piero Rosati, Ivano Maggioli che, insieme agli amici del SMM Mauro Antonelli, Crescenzo Berardi e Marco Bombardi, hanno raggiunto Treviso a bordo di un vibrante furgone 9 posti addolcendo il viaggio al ritmo delle canzoni di Gigi D’Alessio. Erano presenti inoltre Luca e famiglia, Paolo, Claudio, Vincenzo e Giuseppe.
Alloggio come di consueto nell’albergo “Due Ragni” di Villorba a pochi passi dalla fabbrica Pinarello (che sarà poi meta di un pellegrinaggio notturno la sera prima della gara). L’hotel, completamente ristrutturato rispetto agli anni scorsi, offriva stanze più accoglienti, aria condizionata e una nuova “defaillance” esterna (per dirla alla Luca) composta da mini appartamenti dove hanno preso posto Crescenzo, Mauro e Luca.
Per fortuna la Treviso di quest’anno ci ha risparmiato le temperature tropicali e il tasso di umidità prossimo al 90% che sono caratteristica usuale di queste zone.
Sabato pomeriggio, come ogni anno, la tappa d’obbligo è stata la bottega di Nane Pinarello in centro Treviso dove abbiamo potuto ammirare in esclusiva la nuova FP3, telaio di media gamma che riprende le forme del più pregiato Prince. Luca e una ventina di altri fortunati avranno poi l’onore di correrci la granfondo.

La nuova FP3

Venendo alla corsa. Percorso ormai consolidato sia per la 126 Km (caratterizzato da un percorso molto veloce con brevi salite quali il Colle di Guarda, Zuel di Là, Sella Feletto, nonché della ripida presa XIV per un totale di circa 1200 metri di dislivello) che per la 200 Km (che prevede in più le impegnative scalate del Passo S. Boldo, Valmorel, San Lorenzo e Nevegal per un dislivello complessivo di circa 2500 metri).
L'altimetria:


Sulla corta si schierano gli agguerriti Sandro, Piero, Crescenzo e Mauro con un unico obiettivo dichiarato: cercare di entrare nelle prime cento posizioni. Ci sono poi Vincenzo, Paolo, Claudio, Luca e Giuseppe che intendono prendere la corsa in modo più tranquillo e turistico. Ci sono poi tutti gli altri 1780 partecipanti. Partenza come solito al fulmicotone. Il gruppone si lancia a velocità pazzesche lungo la Pontebbana in direzione nord, la media supera abbondantemente i 45 Km/h e i nostri eroi fanno di tutto per raggiungere la prima asperità il più vicino possibile alla testa del plotone. Velocità, rotatorie e buchi fanno selezione, così il gruppo si presenta già frazionato in località Susegana. Ne fa le spese Crescenzo che, essendo partito leggermente più indietro, sarà costretto a rincorrere per poi ricongiungersi ai compagni solo dopo la seconda salita. Ne fa le spese pure Paolo che, non aspettandosi una tale foga agonistica, prende forse un po’ di paura e percorre i primi chilometri con troppa cautela; ne fa le spese infine anche Claudio che, essendo partito accanto a Paolo, non se la sente di lasciarlo solo e lo accompagna per tutta la corsa, compromettendosi però una buona prestazione quasi certa visto il suo stato di forma. Sulla prima salita si crea il solito mucchio di bici dovuto all’alto numero di partecipanti e all’esiguità delle strade; non è una salita dura ma una serie di strappi. 53 in canna e passa la paura. Dei nostri sono avanti Piero, Sandro e Mauro. La discesa è forse più selettiva della salita. Piero come al solito prova ad ammazzarsi pur di riagganciarsi al gruppo precedente e per un pelo non ci riesce (ad ammazzarsi intendo...). La seconda salita ha pendenze leggermente più ripide e si staglia tra le bellissime vigne di Refrontolo. I nostri amici non avranno però l’opportunità di guardarsi intorno perché il ritmo di gara è allucinante. Tra la seconda e la terza salita rientra su di loro un gruppo molto folto comprendente Crescenzo. Non c’è più invece Mauro. La terribile Presa 14 si avvicina sempre di più, la media sfiora i 40 km/h e non c’è nemmeno il tempo di prendere un bicchiere di acqua al volo. Il gruppo dei primi cento è poche centinaia di metri più avanti ma sembra irraggiungibile. Dopo il Montello ci si mette pure una moto a dare l’ennesima tirata di collo al plotone, mettendosi in testa e trainando il gruppo in fila indiana ai 55 Km/h. Ma ormai c’è poco da fare, l’obiettivo è purtroppo sfumato. Non c’è più nemmeno la voglia di rischiare il ricovero al traumatologico facendo la volata sotto l’archetto in pietra di Piazza del Grano ai 100 metri dall’arrivo.
Ecco la classifica avulsa con posizione, nome, categoria, piazzamento di categoria, tempo e media

186 BERARDI CRESCENZIO M3 29/337 03:15:11 39,66
197 ROSATI PIERO M1 37/170 03:15:13 39,65
204 CENTRACCHIO SANDRO M3 34/337 03:15:15 39,64
379 ANTONELLI MAURO M4 49/247 03:27:01 37,39
1145 FALCONE VINCENZO M6 44/95 04:03:22 31,80
1392 PINARELLO LUCA M3 291/337 04:19:35 29,82
1553 PACIUCCI CLAUDIO M4 224/247 04:35:47 28,07
1558 CAPUANI PAOLO M5 134/164 04:35:53 28,06
1559 PETRULLO GIUSEPPE M6 74/95 04:35:53 28,06

I piazzamenti di Crescenzo, Piero e Sandro aggirano la duecentesima posizione pur avendo fatto una media di 39,5 circa. Un po’ di delusione c’è ma si è dato comunque il massimo. Più che altro non si riesce ad immaginare a che velocità possano essere andati i primi, visto che hanno raggiunto il traguardo 15 minuti prima…
Se ne deduce facilmente che il livello medio dei partecipanti è decisamente cresciuto. Infatti, a parità di percorso, se una volta con 38 di media si poteva sperare di entrare nei cento del corto, ora è necessario arrivare ai 40 e mezzo, essere in possesso di una buona volata ed avere il fegato di lanciarsi a tutta velocità nella strettoia dell’archetto. Dopo qualche minuto raggiunge il traguardo Mauro che negli ultimi chilometri, guardandosi intorno, si accorge di essere il più vecchio del gruppetto e si chiede ancora una volta chi glielo fa fare a farsi il c..o tutte le domeniche…
Alla spicciolata giungono poi tutti gli altri senza troppe difficoltà.
Quando buona parte della spedizione stava chiacchierando amabilmente al pasta party Ivano e Marco stavano ancora a 100 chilometri dal traguardo. I due matti hanno deciso infatti all’ultimo momento di provare a fare la lunga. 200 km e 2500 metri di dislivello per i due vincitori della categoria “ossuti spilungoni”. Uno dei due matti in particolar modo, ha deciso di correrla con una bici non sua, rimediata all’ ultimo momento (una specie di cancello con 2 ruote), visto che aveva crepato il telaio appena 24 ore prima. I due però mettono in campo una condotta di gara decisamente accorta… ritmo molto blando (sia in salita che i pianura ma soprattutto in discesa), sempre a ruota e borracce sempre piene. Marco è più brillante nella prima parte di gara, Ivano non sembra in giornata, non ha confidenza con la bici (maledetto shimano!!) e suda come un cavallo. Nella seconda parte i ruoli si invertono: Marco inizia ad accusare, soprattutto psicologicamente e Ivano invece ingrana. Termineranno la gara insieme e in un folto gruppo. 7 ore e 20 minuti di corsa per 27 e mezzo di media.


999 MAGGIOLI IVANO M1 87/118 GC LUCA PINARELLO 07:21:01.07 27,21

1003 BOMBARDI MARCO M4 196/288 INDIVIDUALE 07:21:02.20 27,21


Anche il livello medio del percorso lungo è rispettabile: basta vedere il nome del vincitore del percorso lungo (Sergio Barbero, ex professionista gregario di Pantani vincitore in carriera di un Giro del Lazio e di una caterva di altre corse). 1440 partecipanti sul lungo, decisamente in calo rispeto all’anno scorso (3221 partenti totali contrio i 3510 del 2007). L’avventura agonistica termina quindi fortunatamente senza incidenti e con molte cose da raccontare. Come da qualche hanno a questa parte i numeri della spedizione del G.C. Luca Pinarello sono piuttosto esigui, sarebbe bello cercare di coinvolgere più persone in questa avventura, promuovendola meglio fin dall’inverno. Personalmente posso dire che l’esperienza del percorso lungo (fattibile nonostante i 200 Km) regala degli scorci paesaggistici e tecnici veramente degni di nota, che nulla hanno da invidiare a granfondo più blasonate.
In attesa di appendere la bici al chiodo, ci diamo l’appuntamento a Vallepietra tra 2 settimane.


Alcuni partecipanti




le classifiche


i video della corsa


La Mini-Granfondo

Nessun commento: