
L'arrivo a Piazza del Campo


La partenza
Sta di fatto che il sabato mattina ci svegliamo con una brutta sorpresa; una pioggerella sciroccale e caldiccia per un attimo ci fa temere di dover affrontare la gita sotto la pioggia, raffiche di vento fastidioso e umido annunciano un discreto mazzo. A La storta si presentano al via circa 25 ciclisti. Il presidente giuda una nutrita compagnia di cui fanno parte Sandro, Ivano, Paolo, Luciano, Massimiliano, i due Pieri, Vincenzo, Rinaldo, Maurizio, Fabio, Roberto, Marco; poi ci sono gli amici di Villa S. Sebastiano e Santa Maria delle Mole tra cui Mauro, Marco e Crescenzo.
Inutile dire che la compagnia è piuttosto preparata e i buoni propositi di cicloturismo e 25 di media vanno a farsi friggere in un baleno, complice anche il vento favorevole che incita al rapportone. A farne le spese è Rinaldo che, essendosi presentato con un allenamento nullo ma una determinazione da vendere è costretto a inseguire per buona parte dei 200 chilometri scortato da un mugugnante Luca sul furgone.







Fino a Viterbo a dir la verità è abbastanza stressante, il traffico della Cassia è piuttosto intenso e richiede attenzione; le raffiche di vento improvvise fanno sbandare più di qualcuno. A Montefiascone, in cima alla salita più dura della giornata, con la scusa di dover aspettare gli altri Maurizio e Ivano pensano bene di sostituire la classica barretta da ciclista con un bel trancio di pizza le cui calorie li aiuteranno non poco nel corso della tappa. Ci si divide in due gruppi uno più vivace precede e uno più pacioso segue scortato dal furgone.
La media è prossima ai trenta all’ora grazie anche al vento alle spalle. Dopo Bolsena il paesaggio cambia completamente. Non più una macchina che sia una. Strade dall’asfalto perfetto attraversano distese di grano a perdita d’occhio, casali ed agriturismi al posto dei capannoni. Vedendo queste cose capisci perché i toscani sono così forti in bici. Un dilettante della A.S. Roma ci accompagna per qualche chilometro aiutandoci mentre Marco spacca la catena in salita andando a conquistare, in verità solo per pochi minuti, l’ambito unico posto sul furgone scopa.
Nei pressi di Radicofani intorno al 140 Km, dopo una lunga salita, c’è un attimo di impazzimento generale: il gruppetto di testa inizia a menare ai 60 Km /h in un tratto di leggera discesa e vento a favore. Ivano, dotato solo del 53/13 gira a vuoto i pedali e dopo un po decide di mandarli tutti a quel paese rintanandosi nel gruppetto che segue.



Da qui in poi i panorami sono spettacolari, la bellezza di queste strade meriterebbe di organizzare altre pedalate in queste zone. Veramente impressionante è inoltre il numero di ciclo-pellegrini della Via Francigena con tanto di borse sulla bici che abbiamo incontrato in senso inverso durante il percorso. Almeno una cinquantina provenienti da ogni parte d'Europa.
Mentre il gruppo di testa decide di fare un ulteriore stop ristoratore nel bellissimo borgo medievale di Buonconvento, così da ricongiungersi con gli attardati, il quartetto degli immediati inseguitori con Ivano, Marco, Massimiliano e Peppe non se ne accorge e tira dritto a testa bassa, cercando di rientrare o al massimo limitare il distacco. Arriveranno stravolti per primi a Piazza del Campo mentre dietro (subdoli !!!) passeggiavano in tranquillità. Ed è Massimiliano a passare del primo, inconsapevolmente, sotto Porta Romana, dopo aver fatto gli ultimi 10 chilometri in perfetta solitudine. Marco e Ivano invece continueranno a girare a vuoto intorno a Piazza del Campo, non riuscendo a trovare l'ingresso. La volata del gruppo è vinta da Luciano che chiude negli ultimi metri su un poderoso allungo di Paolo. Nelle retrovie invece, Piero ha a che fare con i postumi di una coca troppo fredda.
La foto di gruppo, gentilmente concessa dalla vigilessa amica di Massimiliano, è il degno premio a questa scarpinata.

Pellegrini dall'Olanda sulla Via Francigena
L'alloggio all'Hotel Gran Palace Due Ponti appena fuori Siena non delude le aspettative.
Per la maggior parte di noi la giornata successiva è stata dedicata al riposo e alla visita turistica della città. Una guida professionale ci ha accompagnato per le vie della città illustrandoci anche gli aspetti meno conosciuti; finchè la pioggia non ci ha sorpreso! Un violento temporale estivo ci ha rovinato in parte la giornata costingendoci ad andare a caccia di ombrelli, mantelline e felpe (con grande gioia dei negozianti di souvenir) invece che di panforte e ricciarelli.
Ma mentre noi ci riparavamo sotto i portici due nostri amici stavano già tornando a Roma; ma non in macchina bensì in bici !!!
Mauro e Crescenzo, infatti, avevano deciso di doppiare la razione di chilometri del week-end rifacendo il percorso al contrario accompagnati da Fabio e Alessandro in arrivo da Roma. Ma mentre il vento sabato ci ha sospinto verso la meta, il giorno dopo era un muro invalicabile che, aggiunto alla fatica del giorno prima, ha fatto desistere dall'impresa i due ad appena 30 Km da Roma. Peccato, ma effettivamente era un bel mazzo.
per la moglie di Massimiliano..
a spasso per Siena

sotto la pioggia
Va così in archivio una delle manifestazioni più attese dell'anno a cui va attribuito un giudizio più che positivo. Voci di corridoio, forse un pò guidate dall'euforia dell'impresa appena compiuta, individuano in Firenze la meta per il prossimo anno (a spanne 210+50=260 Km !!!). Io sono un pò titubante ma mi rimetto alla clemenza del direttivo. Più che altro ho paura che poi tra 2 anni andremo a Bologna, poi Milano, poi il Brennero, poi Monaco... e così via fino a Capo Nord. Un grazie a chi ha organizzato e un bravo a chi ha partecipato.

Il ritorno...
1 commento:
La foto del ritorno è imbarazzante.
Neanche fossimo di ritorno al ritrovo degli Alpini.
E dire che il "guerriero" che riposa, con le fauci spalancate, nel corso della pedalata è stato attivo e prestante come non mai.
Evidentemente al ritorno aveva finito la "benzina" ed è piombato nel letargo fetale.
Fabio detto kilowatt
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