Granfondo Pinarello 2009

Come ogni anno un'allegra compagnia di caciaroni, meglio conosciuta come G. C. Luca Pinarello, ha raggiunto Treviso per prendere parte alla celeberrima granfondo che porta il nome del nostro gruppo e giunta quest'anno alla 13° edizione. Questa volta sono stati nove i valorosi atleti (...) che si sono schierati al via dell'importante manifestazione; capitanati da un Luca in ottimo peso forma c'erano: l'incorreggibile Paolo, i fratelli Francesco e Livio, Piero il marinese che, in mancanza del presidente, fa da gregario a Luca, i più battaglieri Luciano e Tommaso e i due masochisti del lungo Ivano e Claudio. Ad accompagnarci, sia nel viaggio che nel percorso, Stefano e Riccardo.


Paolo e Francesco per una volta decidono di sotterrare l'ascia di guerra e percorrere insieme i 136 Km del percorso corto (alla faccia del corto...) in tranquillità ed allegria, scortati da Luca, Piero e Livio. La spedizione però non sarà fortunata: a parte la fatica bestia fatta sul 18% dell'Arfanta, un inconveniente meccanico alla ruota di Piero fa fermare la compagnia per quasi un'ora. Raggiungeranno il traguardo solo nel primo pomeriggio. Inoltre Luca è sceso di sella e si è messo a camminare con la bici al fianco sulla presa XIV proprio nel momento in cui passava un collega dell'Albano Runner Bike... gli sfottò saranno abbondanti.

Luciano, Riccardo, Tommaso e Stefano hanno invece un approccio più battagliero e concluderanno la corsa sfiorando i 35 di media (i primi due) e i 29.
Claudio e Ivano invece, si sono misurati con i 200 chilometri del lungo. Percorso molto più impegnativo degli scorsi anni, con più di 3000 metri di dislivello e un nuovo versante del Nevegal da domare. Fatica inumana per Ivano che, con l'incoscienza che gli è solita, decide di sciropparsi il lungo pur avendo una forma più vicina a quella di un malato terminale che a quella di un ciclista. Claudio sarà costretto a trainarselo dietro per più di metà percorso mosso da carità cristiana. Ma Ivano non ha rimorsi: i panorami goduti sul Passo San Boldo e sul Valmorel valgono da soli tutta la fatica patita; la bellezza del percorso lungo è incommesurabile rispetto alle tre vigne che si possono ammirare sul percorso corto.

Il passo San Boldo

La Gran Fondo dei "Professionisti"
Dedico questa ultima parte dello scarno resoconto di quest'anno ad un altro tipo di battaglia che si è consumata in quel di Treviso all'insaputa di molti. Già nel viaggio alla volta di Treviso (intervallato da una sosta in agriturismo con piscina) Stefano e Tommaso hanno dato "fuoco alle polveri". Durante il sabato Stefano sembra primeggiare senza difficoltà grazie a due buoni colpi messi a segno nello spogliatoio e al biliardino. Tommaso non sembra in grado di rispondere a tono. Luciano ogni tanto si inserisce con buoni risultati. La domenica mattina, complice forse la tensione pre-gara o forse qualcos'altro, è guerra aperta. La violenza della battaglia costringe Ivano a fuggire dalla stanza e raggiungere la griglia di partenza con un largo anticipo. Nel pomeriggio Tommaso, complice la dieta particolare del giorno prima, ristabilisce la parità.

Per adesso mi fermo qui. Altri spunti verranno pubblicati dopo il "Processo alla Pinarello"

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