Roma - Formia

Erano belli i tempi in cui la nostra consueta pedalata nel litorale sud pontino era considerata una passeggiata rilassante in pianura e l’unico vero obiettivo era farsi una bella mangiata di pesce.
La Roma – Formia di quest’anno invece ha raggiunto il considerevole chilometraggio di 153 Km, la salita panoramica di Itri per molti non è stata panoramica per niente vista la foga agonistica, la media di 29,5 e le tirate ai 50 Km/h degli ultimi chilometri sono la testimonianza che ormai le passeggiate ce le possiamo scordare.
Tuttavia i numeri sono dalla nostra parte. I 39 ciclisti presenti al via di Frattocchie pongono la Roma-Formia come la manifestazione a più alta partecipazione dell’anno; merito dei panorami, della qualità del pranzo e, perché no, anche dell’agonismo bonario e dello sfottò che da qualche anno caratterizzano le nostra uscite.
Mattatori di scena come al solito sono stati Paolo e Francesco. Il primo ostenta sicurezza grazie allo stato di forma, alle alleanze strette in segreto e alle sue mitiche boccettine. Francesco, per non esser da meno, si presenta alla partenza con una damigiana piena di integratori energetici che però, a quanto pare, non ha avuto effetti ergogenici rilevanti. L’Ingegner Marco giustifica preventivamente l’eventuale scoppola, dichiarando di essere febbricitante; si rivede finalmente Lorenzo, c’è un Luca magro ma ancora poco allenato, i sempre presenti Luciano e Massimiliano, la banda di Roma, i veterani Toni, Fausto, Sandro e Ivano, gli Albano e tanti altri.

Partenza alle 7:10 sotto un cielo velato; il vento a favore ci spinge delicatamente verso la meta. Il Presidente ha disegnato quest’anno un percorso alternativo comprendente l’attraversamento di sconosciute stradine della campagna pontina, dal paesaggio molto caratteristico e dalla buona asfaltatura; tuttavia questa scelta ha portato ad un aumento del chilometraggio di quasi 10 Km rispetto al preventivato.

 Sandrone, più brontolante del solito, cerca di aumentare il ritmo per arrivare alla meta nei tempi previsti. Il Presidente invece, conscio dell’età media avanzata dei partecipanti e degli eventuali problemi di prostata, concede a tutti uno stop fisiologico già al 40° Km.
Francesco, più spavaldo del solito, prova una fuga insensata.. il gruppo lo lascia subdolamente a bagnomaria, viene poi raggiunto da Fausto che invece di aiutarlo gli tira quasi il collo. Il gruppone di 40 ciclisti risulta imponente in queste stradine e spesso ci si prende qualche rischio di troppo. Complice l’asfalto sdrucciolevole ed alcuni dossi rallentatori il nostro caro Lorenzo è vittima di un capitombolo che fortunatamente, grazie anche al CASCO, non riporta grosse conseguenze. Il lungomare scorre via veloce; Bruno e Attilio ci seguono col furgone, Massimo sgambetta fiero dei suoi gambali a mò di calzino, il Dottor Ciolli fa valere le sue doti di passista, il Presidente richiama spesso all’ordine il gruppo un pò irruento.

La sosta al Circeo è a base di crostatine e succo di frutta per alcuni...panino col prosciutto e coca-cola per altri. La foschia ci impedisce però di goderci il panorama. Il mitico Bruno decide di montare in sella. Si riparte tranquilli dimenticandoci però di alcuni ancora fermi al bar.

Dopo Terracina il ritmo aumenta, varie fughe e tentativi vengono chiusi con tatticismi degni del Fiandre, Francesco ingurgita il suo fiasco ma l’effetto sarà tardivo... sul pulman di ritorno sarà attivissimo. La salita di Itri come al solito fa selezione, Sandro e Toni forzano la mano portandosi dietro Lorenzo, Luciano, Sebastiano, Massimiliano e Ivano . E’ Sandro a sembrare più in forma, Toni sembra sempre morente ma dopo cento metri riscatta, Lorenzo ha un ottimo passo, Massimiliano supplica un rallentamento, Sebastiano chiede ogni 100 metri quanto manca alla fine, Ivano non parla proprio, Luciano si difende egregiamente. Ivano mollerà definitivamente nella seconda salita. Scollineranno in testa Toni, Sandro, Lorenzo e Luciano mentre Massimiliano e un’ottimo Sebastiano rientreranno in discesa.

Dietro Paolo attacca subito violentemente Francesco che lo segue di passo. Ma stavolta ha un alleato importante... è Fausto. In virtù forse della fede bianco-azzurra che li lega, Fausto decide di votarsi alla causa di Paolo facendogli da gregario e diventando l’ago della bilancia di quest’uscita. Paolo oggi non è brillantissimo e in salita guadagna forse un minuto scarso; ma nella successiva discesa le trenate proverbiali di Fausto gli faranno guadagnare fino a 4 minuti rispetto alla coppia inseguitrice Francesco-Marco.
Dietro non giungono notizie confortanti riguardo il Presidente che, a detta di un anonimo, pare faccia ancora parecchia fatica in salita; Luca non trova il colpo di pedale giusto, Lorenzo ammaccato decide di salire in ammiraglia, Piero e Vito attardati sbagliano strada e si risparmiano la salita. Di Bruno, in sella alla sua fiammante nuova Scott, non si hanno notizie fino alle 14 circa.


Gli ultimi veloci chilometri precedono una trafficata Formia. All’Hotel Fagiano Palace si presenta un gruppetto formato da Sandro, Toni, Lorenzo, Massimiliano, Sebastiano e Luciano. A circa 4 minuti arrivano Fabio, Claudio e Ivano. Poi Marco, Piero, Ivan, gli Albano via a scalare tutti gli altri. Paolo precede Francesco di 4 minuti ma, ripetiamo, il vantaggio poteva essere molto più limitato senza l’aiuto di Fausto. Consigliamo a Francesco di curare meglio le alleanze (chessò.. magari col “compagno di ripetute” Sebastiano..) perché effettivamente è stata un’occasione sprecata e il divario si sta via via assottigliando. Dopo esserci docciati, aver sistemato borse e bici su un furgone stracarico e aver aspettato Bruno che, a suo dire, è arrivato tardi solo perchè non trovava il ristorante, ci siamo deliziati con l’ottimo pranzo a base di pesce. Menù invariato rispetto allo scorso anno, Falanghina a sfascio, presenze femminili rilevanti, sfottò e risate. Da notare la camminata dinoccolata di Ivano il cavallaro che tradiva un mal di gambe notevole. A parte la caduta di Lorenzo, devo dire che la manifestazione è ampliamente riuscita. Per 55 Euro abbiamo avuto un pranzo abbondante, i ristori, il furgone al seguito, il pulman di rientro, la quota per la sede e qualcosa da raccontare; consiglio a tutti di meditare su quest’aspetto.

D’ora in poi basta con le passeggiate.. le prossime uscite sono tutte sopra i 250 Km o 2000 metri di di dislivello quindi palla lunga e pedalare che ci aspettano mesi impegnativi.
Il gruppo veleggia tranquillo

La Fuga









Nubi minacciose sul Circeo

San Felice Circeo - il borgo

Chi potrà mai essere ??

La vestizione del grande Bruno


   

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