Domenica scorsa si è svolta la prima edizione della Roma – Todi, pedalata di 140 Km chiamata impropriamente così ma che in realtà unisce le località di Monterosi (a nord di Roma) e San Venanzo (borghetto medievale tra Todi e Marsciano).
Il percorso, ideato dalla vulcanica mente del Presidente con la consulenza di Franco, si snodava su assai poco trafficate stradine tra il viterbese e il ternano, strade per noi non proprio inedite visto che su alcune abbiamo già pedalato anni fa in direzione di Spoleto.
E su queste strade abbiamo avuto l’ennesima conferma che basta uscire dalla provincia romana per trovare strade perfette per l’attività ciclistica, poco trafficate, immerse nel verde, dai panorami spettacolari e dell’asfalto decente.
La partenza è fissata per le 7:00 alla rotonda di Monterosi, punto di appoggio perfetto per le trasferte verso nord e già scenario lo scorso anno della partenza alla volta di Firenze. Siamo circa una ventina e più o meno i soliti: Presidente, Paolo, Ivano, Pietro, i due Pieri, Luciano (che sfoggia con orgoglio la maglia conquistata nel Giro delle Fiandre), Tommaso, Massimiliano, Ivano, Marco, Ivan, l’ing. Zamponi, Franco (padrone di casa su queste strade visto che ha sposato una sanvenanzese), Maurizio (che diserta per questa domenica l’appuntamento con la Coppa Lazio), Claudio, Lionello e Francesco (amico di Ivano).
Ci raggiungerà, partendo da Todi, anche David Panichi, nostro compagno di squadra umbro testimonial di una storia importante: http://www.novonordisk.it/documents/article_page/document/cd_sa_panichi.asp.
Clamoroso!! Marco è in testa al gruppo! |
Orte |
Sarà una giornata soleggiata nonostante la temperatura frizzantina; frizzantezza amplificata dal fatto che il Presidente ci ha obbligato a svestire mantelline e gilet che eventualmente coprissero lo sponsor. Il furgone è guidato impeccabilmente da un amico di Ivano che si assicura sulle condizioni di chiunque perda le ruote del gruppo.
Un pensiero di affetto è rivolto a Francesco, purtroppo non può accompagnarci su queste strade a lui familiari in quanto ha perso il padre poche ore prima. Un abbraccio forte da parte di tutti.
Si veleggia veloci verso Nepi e Civita Castellana, su strade leggermente in discesa e a buon ritmo. Il gruppo è compatto e affiatato, nutrito di buoni passisti, quindi non avremo difficoltà in pianura. Pianura che tuttavia non c’è… a dispetto dell’altimetria piuttosto regolare il percorso è estremamente vallonato, con strappi e discessette che si alternano all’infinito.
Raggiungiamo la piana di Orte e iniziamo la prima impegnativa salita che ci porterà a Penne in Teverina, grazioso borghetto umbro. Si tratta di 5 chilometri con pendenze comprese tra il 4 e il 10 % come certificato dai numerosi Garmin presenti su molti dei nostri manubri. Manubrio spoglio invece per Maurizio; ormai è da anni che non usa più alcun tipo di computerino ma ciò non gli impedisce di pedalare forte sia in pianura che in salita. Luciano sfoggia come al solito un’ottima pedalata, complice il rilevante allenamento svolto in vista del Giro delle Fiandre, dove ha dovuto percorrere più di 260 Km, affrontando muri storici come il Geerarsbergen, il Bosberg e il Tenbosse nonché il terribile pavè fiammingo che, a suo dire, non ha nulla a che vedere con i nostri sampietrini.
Dopo il primo stop a Penne si continua a salire a scalini, raggiungendo un altopiano verdissimo e dai panorami meravigliosi. Il ritmo è scandito da Piero con la solita veemenza; ottima forma per lui sin da inizio stagione, tant’è che molto spesso gli dobbiamo consigliare di rallentare. Gli danno man forte Maurizio, Luciano e il Presidente. Il Generale a metà percorso decide di salire sul furgone risparmiandosi così la parte più impegnativa del tracciato; i suoi incitamenti, comunque, ci sosterranno psicologicamente per il resto del cammino.
La verde Umbria |
Incredibilmente una bici rossa viene notata in testa al gruppo, a guardar bene si tratta proprio di lui… e’ Marco Zamponi che, per la prima volta in carriera, si mette a tirare in testa al gruppo facendo cenni col il braccio per farsi dare il cambio. E’ un momento che entrerà nella storia.
Guardea |
Spianata di Pinarelle |
Luciano il Fiammingo |
Per la moglie di Massimiliano.. |
Il primo ristoro è programmato a Guardea, paesino ternano sconosciuto ai più. E qui abbiamo una piacevole sorpresa. A parte le rilevanti presenze femminili in prossimità del bar, è subito balzata agli occhi la bellezza della piazza, con tanto di portico e chiesa romanica, che meritava indubbiamente una foto ricordo.
Mentre ci schieravamo lungo le gradinate ci è venuto incontro nientepopodimenoche il Sindaco in persona, uomo gioviale e gentile, che ci ha invitato a fare una foto con lui, con i numerosi bambini in bicicletta presenti sulla piazza, con diversi assessori, con il capo della Croce Rossa… in pratica tutte le più importanti personalità di Guardea erano con noi e ci hanno offerto un’ospitalità davvero deliziosa e inaspettata. Se dovessimo organizzare qualche altra uscita nel ternano questo splendido paesino sarà una tappa irrinunciabile.
Lasciamo Guardea e il suo sindaco in bicicletta e incrociamo David. Abbiamo così occasione di fare conoscenza con lui e con la sua storia. Commentiamo con Massimiliano che ha un fisico veramente invidiabile per la bici, grosso sotto e piccolo sopra, mentre noi siamo fatti al contrario.
Le autorità di Guardea al gran completo |
Inizia la salita |
La bellezza dell’Umbria ci si staglia di fronte con il suo verde accecante e le sue acacie in fiore, vero paradiso per gli allergici. Dopo una lunga discesa raggiungiamo Baschi, paese reso famoso dal cuoco Vissani, e poi Orvieto Scalo.
Qui abbiamo una spiacevole sorpresa. La salita per Monte Peglia è chiusa per una corsa automobilistica, siamo così costretti ad affrontare l’altro versate, sconosciuto anche a David, ma di cui si dice che sia più duro e anche più lungo. Impavidi, comunque, ci buttiamo sulle tracce della inedita salita, che si presenta subito con pendenze impegnative, tornanti e drittoni, intervallati da tratti in piano e piccole discese.
L’obbiettivo è li in cima, dove vediamo le antenne dei ripetitori Rai che tuttavia, chilometro dopo chilometro, sembrano allontanarsi invece che avvicinarsi. Ci si ferma varie volte per aspettarsi e la mancanza di fontanelle si fa sentire; purtroppo abbiamo commesso il grave errore di non caricare acqua sul furgone e ci troviamo sprovvisti proprio nel tratto più impegnativo del percorso. Lungo la salita Maurizio, Luciano e Claudio prendono subito vantaggio mostrando tutti e tre un ottima forma, a seguire David, Marco e Massimiliano.
Dopo una breve discesa ci ricomponiamo e troviamo finalmente un provvidenziale fontanile; incredibile che nella Verde Umbria così piena di acqua abbiamo dovuto soffrire la sete.
Lo sterrato finale |
La lunga discesa ci porta a San Venanzo, superato il quale a sinistra troviamo il famoso ultimo chilometro in salita sterrata; non tutti però, visto che Tommaso ciccherà il bivio e arriverà fino a valle, per poi essere costretto a risalire imprecando. Il chilometro sterrato ha effettivamente pendenze impegnative e ci è addirittura impossibile salire sui pedali onde evitare slittamenti della ruota posteriore. I nostri computerini registrano 142 chilometri finali (una decina in più del preventivato) percorsi in 5:30 abbondanti. Salutiamo David che torna a casa, poi doccia nel bellissimo agriturismo “Il Posto delle More” che gode di una piscina scoperta, una buona cucina e un panorama incantevole sulla piana di Marsciano.
Ripetuti bis a base di pollo con patete permettono a tutti di reintegrare le calorie distribuite lungo monte Peglia; la lunga coda incontrata sulla Cassia in direzione Roma permetterà a tanti di allungare la fase di narcolessia visto che a Frattocchie ci siamo arrivati quasi alle 9!!
Promossa a pieni voti questa uscita, la verde umbria non ci ha deluso. Un grazie a chi si è prodigato nell'organizzazione dell'evento
Il posto delle more |
Datte al Go-Kart! |
Nessun commento:
Posta un commento