Domenica scorsa tredici indomiti ciclisti hanno affrontato senza paura il 2° Barzellotti Day.
Il percorso, sapientemente architettato dagli omonimi fratelli, si snodava tra le faggete della campagna viterbese, loro luogo di origine, attraversando paesi come Giove, Orte, Penna e Canepina.
Percorso abbastanza breve, circa 80 Km ma carico di salita soprattutto nell’ultima parte.
Il ritrovo era fissato in cima al Monte Cimino (1058mt slm), presso la baita “La Faggetta” dove il nostro Livio “Schleck” Barzellotti è maitre di sala. Non ci saranno problemi quindi per il pranzo. Le numerose donne andranno invece a visitare il Giardino dei Mostri di Bomarzo.
Orfani del gruppo “romano” impegnato nella gravosa trasferta alla Maratona dles Dolomites, era invece presente tutta la “vecchia guardia” dei castelli romani. Presidente, i fratelli Schleck-Barzellotti, Piero Tozzi, Lionello, Claudio, Ivano Farini, l’Ing. Marco, Piero Marini, Paolo, Roberto “Scarparo“ Migliorini, Ivano Maggioi e Piero Maggio, miracolosamente guarito dalla brutta distorsione di Pescara (è proprio un uomo bionico!).
La prima parte del percorso presenta molta discesa, quasi trenta chilometri. Sta di fatto che abbiamo consumato tutte le piste dei freni. Nemmeno un metro di pianura che cominciamo a salire in località Giove e Penna in Teverina, affrontando al contrario i bellissimi luoghi della gita a Todi. A Orte facciamo uno stop al bar dove incontriamo Gesù Cristo che ci dà la benedizione per la salita di Monte Cimino. Ci servirà.
Sorpresa della giornata è il fratello di Francesco, Livio, già conosciuto in altre gite, ma che stavolta sgambetta sciolto facendo prefigurare un’ottima forma. Così come nei fratelli Schleck il talentuoso è quello più piccolo, anche nei fratelli Barzellotti c’è una gerarchia. E’ Livio il nostro Andy Schleck viterbese.
Ma, come al Tour de France, abbiamo anche noi il nostro Vinokourov, propenso alle fughe di altri tempi che fanno saltare il banco. E’ Paolo.
Oggi sente la gamba buona è vuole anticipare tutti. Anche a Lionello la gamba risponde bene, solo che dice sempre la stessa cosa: “ma vaffan..o”.
Gesù Cristo in bicicletta |
Roberto e Andy Barzellotti |
Fatto sta che, dopo Vasanello, Paolo tira via un gruppetto comprendente i due Ivani e Marco. Dietro inseguono Livio e Roberto. Più attardati pascolano tutti gli altri senza alcuna fretta.
La salita è tanta e infatti è meglio andare di passo.
L’Ivano non del ’56 rimane assolutamente passivo in quanto ha il solo scopo di gustarsi la lotta tra i tre, che sono più o meno allo stesso livello.
Paolo è molto grintoso e determinato, Ivano pedala molto bene in salita e in discesa, Marco, pur stando sempre a ruota, è forse il favorito visto l’arrivo da grimpeur.
Sta di fatto che dopo l’impegnativa erta di Canepina, i quattro fessi toppano un bivio e si ritrovano in fondo alla salita appena affrontata.
Che disdetta!! Bisogna rifarsi di nuovo la salita!! E le madonne si ammucchiano.
Intanto dietro gli altri imboccano la salita finale, lunga quasi venti chilometri e con una pendenza degli ultimi 3 chilometri ben oltre il 10%.
Trionfatore a sorpresa del 2° Barzellotti Day è quindi Roberto Migliorini, che succede nell’albo d’oro a Maurizio De Felice. Sull’ultima asperità stacca infatti Livio e si ritrova inconsapevolmente davanti, giungendo alla Faggeta in perfetta solitudine. Solo che non trovando nessuno si stupisce anche lui.
Poco dopo arriva anche il Livio “Andy” Barzellotti. Poi è la volta di Marini che, non trovando Ivano, è costretto ad aspettarlo vari minuti prima di recuperare la borsa in macchina.
Ivano che, sopraggiungendo da dietro per avvertire gli altri dell’accaduto, informa anche il Presidente e Piero fermi alla fontana i quali, prendendo coscienza che Paolo è dietro, lanciano via le borracce e schizzano via0 in sella a grande velocità per non farsi riprendere.
Gli ultimi 3 chilometri sono infernali. Fa un caldo bestia e i Garmin segnano pendenze anche del 12-14%. Si va col minimo rapporto.
Il Generale Bionico è purtroppo vittima di crampi ed è costretto a farsi l’ultimo chilometro a piedi.
Più dietro anche Francesco decide di rifare il pellegrinaggio a piedi come a Vallepietra.
Si toglie gli scarpini, solo che l’asfalto è bollente, gli si bruciano i piedi quindi, suo malgrado, è costretto a risalire in sella.
Via via arrivano tutti (VENGA MESSO AGLI ATTI CHE IL PRESIDENTE E’ ARRIVATO QUINTO!! ndr) anche Lionello, nonostante il ginocchio ballerino, riesce a farsi tutta la salita impegnativa. Arrivano pure i dispersi di Vallerano che si beccheranno la pesante reprimenda del Presidente (“buoni solo ad arrivare a Ikea o sulla Via dei Laghi, per il resto si perdono..”).
Abbiamo percorso circa 80 Km (io e gli altri circa 6 di più..) in poco meno di 4 ore ma la salita finale era veramente dura e l’afa arriva anche a queste latitudini.
Ci si sciacqua eroicamente al fontanile dopo di che ci strafoghiamo di ottimi agnolotti e pappardelle con gli spettacolari funghi autoctoni. Acqua, vino e spumante a volontà per poco più di 20 euro.
Ma la tensione è palpabile, sia per gli accadimenti di corsa, sia perché il Presidente ci comunica la road-map di Bardonecchia. Io non ho più parole, anzi ne ho solo altre quattro: SANDRO TU SEI MATTO!!
Complimenti e un grazie ai Fratelli Barzellotti, per l’ottimo percorso e l’ottimo pranzo, ci vediamo l’anno prossimo.
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