Un vecchio adagio recitava “Nemo profeta in patria”.
Ma i proverbi a volte sbagliano.
E fu così che al Barzellotti Day di Collevecchio in Sabina è stato proprio un Barzellotti il vincitore morale.
Sarà che correre sulle strade di casa dà sempre uno stimolo in più.
Sarà per il percorso pedissequamente disegnato sulle proprie capacità.
Sarà per l’appoggio del validissimo fratello, scalatore di razza.
Sarà che gli altri ieri non erano proprio in palla.
Sta di fatto che alla fine Francesco ce l’ha fatta.
Brillante sui numerosi strappi che caratterizzavano il percorso e sempre pronto ad entrare nelle fughe giuste, alla fine ha dato la paga a tutti. E gli avversari, loro malgrado, hanno dovuto ammettere la sconfitta.
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L'altimetria |
Il Terzo Barzellotti Day cambia per l’ennesima volta percorso.
Dopo essere arrivati ad Orte ed Amelia il primo anno, dopo aver scalato Monte Cimino dodici mesi orsono, questa volta si è saliti su Monte Soratte.
Tappa breve, appena 75 Km, ma pregna di difficoltà (a giudicare dalla quantità di Vaffa… inviati all’organizzatore) soprattutto nella prima parte del percorso.
10 ciclisti 10 hanno sfidato l’afa viterbese, presentandosi alle ore 8:00 presso il ristorante Oasi del Colle di Collevecchio (RI).
In realtà il campo base avrebbe dovuto essere a valle ma purtroppo un contadino ha inopportunamente chiuso con la catena l’accesso al suo fondo, luogo che era stato preventivato per organizzare la “doccia fai da te”, così siamo stati costretti a parcheggiare le auto in cima al colle, dopo 500 metri di salita al 15% abbondante.
Livio e Francesco fanno gli onori di casa guidando compagnia lungo i primi chilometri.
Ci sono Fausto, Ivano, Claudio, Paolo, il Presidente, Massimiliano, Roberto e Piero il Marinese.
Fa caldo, molto caldo. E l’elevato tasso di l’umidità non aiuta di certo a pedalare.
Si punta subito verso Stimigliano; si affronta lo strappo già percorso il altri appuntamenti, dopo di che ci si direziona verso Monte Soratte, raggiunto attraverso il paese di Sant’Oreste.
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Il primo strappo |
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Qui si sale mica si scherza! |
Il primo strappo è micidiale, siamo praticamente dietro l’Outlet Soratte, ma già affrontiamo pendenze del 15-17%. Siamo solo al 15° Km ma Il bilancio dei Vaffa… è già prepotentemente in attivo.
Breve tratto di respiro poi inizia la salita ufficiale, che misura intorno ai 4 km ma che presenta un tratto al 18 % nella prima parte. Si fatica tutti quanti, Il Presidente barcolla pesantemente, violenti Vaffa.. vengono inviati al capezzale di Francesco.
Massimiliano va via agile, forte della sua preparazione in altura alla Maratone delle Dolomiti e si avvantaggia insieme a Claudio, anche lui oggi molto brillante. Quest’ultimo, perdendo la volata in cima alla salita, purtroppo si gioca la bici. Vanno forte pure Piero e Livio (ma quest’ultimo non è una novità, soprattutto su queste pendenze)
Dopo Sant’Oreste inizia una lunga discesa, veniamo accompagnati fino quasi a Castel Sant’Elia dal numeroso gruppo dei GS Capranichese.
Al paese ci fermiamo per un caffè. Ci accolgono inquietanti e già avvinazzate presenze sedute ai tavolini del bar e pure la gestora non sembra tanto in se, visto che si improvvisa in un balletto.
Si riparte in direzione di Nepi, superato il quale Francesco riprova a fare il suo solito biscotto, riuscendo ad entrare in una fuga. Massimiliano e Claudio scattano ripetutamente ad ogni strappo. Ivano oggi non è in giornata e accompagna le proprie defaillance con sonore imprecazioni blasfeme. Insieme a Fausto si tira per parecchi chilometri sulla Nepesina ai 40 Km all’ora in favore di Roberto e Francesco (sempre più in palla).
Per non far troppo tardi decidiamo di non raggiungere Fabrica di Roma e quindi il percorso viene accorciato di una decina di chilometri.
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Schleck n.1 |
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Schleck n.2 |
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Il Monte Soratte |
L’ultimo tratto del percorso è più vallonato, ci si ferma varie volte in cerca di acqua. Siamo intorno ai 26 di media ma fa parecchio caldo. Ora però c’è l’ultimo problema: lo strappo del ristorante.
In questo caso, più che i pignoni del cambio, verranno messe a dura prova le tacchette degli scarpini visto che buona parte della compagnia (tranne il Presidente e Paolo si noti bene) si darà al trekking.
Finalmente Francesco, dopo ripetute batoste accumulate nel corso dei mesi, si gode la gloria del successo ed è contento come una pasqua.
Si chiudono i 76 Km in 2:57, sono appena le 11:30
Non ci rimane che fare una spartana doccia nel parcheggio ed aspettare la preparazione del pranzo.
Effettivamente la qualità del “pesce in salita” è ragguardevole: antipasti, risotto, tagliolini e frittura sono ottimi e abbondanti. Qualcuno si concede anche un bis. Massimiliano, invece, reintegrerà gli scatti in salita con una bisteccona da più di mezzo chilo.
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Becchete sti spicci! |
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Al Barzellotti Day il vino non manca di certo |
A qualcuno balena l’idea di organizzare pure uno “Scarparo Day” in Colombia ma la vedo dura…
Buona Estate a tutti e arrivederci sulle afose strade dei Colli Albani.
PS:
Un caro saluto e auguri di pronta guarigione al nostro collega di mille avventure Luciano Giusti, vittima di un deplorevole incidente stradale provocato da un imprudente vecchietto col SUV. Dai Lucia’ ti vogliamo presto di nuovo a tirare il gruppo sul lungomare!!
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