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Lo splendido Piano Grande |
Sabato 18 Maggio il ridente e disabitato paesino di
Preci abbarbicato sulle colline appena fuori Norcia, è stato preso d’assalto da
una trentina di romani caciaroni per un week-end pedalatorio programmato già da
quest’inverno.
Il menù prevedeva l’ascesa alla
Forca di Gualdo (1.496 m s.l.m.)
e l’attraversamento del magnifico Piano Grande di Castelluccio di Norcia,
altopiano famoso per gli scorci panoramici e per le lenticchie. Delle altre
difficoltà sparse lungo il percorso, ricordiamo la Forca D’Ancarano (1008 m
s.l.m.) e lo strappo dell’Hotel degli Scacchi, prodigiosamente scovato
dalla coppia Sandroni-De Felice ma come al solito posto in cima ad un impervio
colle.
Il sabato pre-pedalatorio è dedicato alla
chiacchiera e alla camminata. Dopo pranzo ci spostiamo verso Norcia,
raggiungendola a piedi tramite il sentiero della ferrovia dismessa.
Approfittiamo della visita alla città di San Benedetto per fare incetta di
salumi locali e ammirare una locale cerimonia di matrimonio pregna di invitati
appariscenti. Sandrone invece ne approfitta per finire il rodaggio della
macchina visto che è costretto a far la spola diverse volte tra Norcia e hotel.
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"A forza de pià sveje in bicicletta, me ne so comprata una mia" |
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Norcia |
Tornando la sera verso Preci ne approfittiamo per percorrere
in senso inverso la Forca d’Ancarano, prima asperità di giornata. Le sonore
imprecazioni blasfeme di Francesco possono essere prese a misura della
difficoltà della salita.
Dopo cena si va a letto presto per non essere
assaliti dai lupi locali, credo unici abitanti del comune in questione. Non
senza prima esserci fatti quattro risate raccontando aneddoti ed episodi della
nostra oramai decennale storia.
Sembra ieri, ma sono quasi quindici anni che il
nostro gruppo è in vita. Dei chilometri percorsi l’uno affianco
all’altro abbiamo ormai perso il conto. Le cose da
raccontare sono così tante che a volte facciamo fatica ad ordinarle.
Domenica mattina sveglia presto, delle temute
nuvole temporalesche non ve ne è traccia in cielo.
Colazione veloce per alcuni. Altri invece
ingurgitano una quantità tale di cibo adatta per affrontare la Oetztaler.
Massimiliano sfoggia il suo nuovo ciclo computer-sveglia portatogli in dono da
Centracchio.
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Ed è solo la prima salita |
Come gli apostoli all’ultima cena, i 13 componenti
del GC Luca Pinarello si sono ritrovati a pedalare su queste impervie strade
umbre, zeppe di salite, curve e vento. Ruolo del Cristo in Croce spetta stavolta
al Presidente Sandroni che, nonostante un allenamento ancora provvisorio, non
ha comunque paura a buttarsi nell’impresa di percorrere 90 chilometri e quasi
2000 mt di dislivello. Ad accompagnarlo c’è il nocciolo storico e immancabile
del GC: Massimiliano, Piero Marini, Francesco, Carlo, Paolo, Livio, Ivan, Tommaso,
Ivano, Maurizio, Sandro ed Enrico del Bar Bova. Consigliamo a quest’ultimo, per
le prossime volte,di portarsi qualcosa da leggere quando ci attende in cima
alle salite!!!
L’aria è frizzantina. Ma già dopo appena il primo
chilometro ci si scalda in salita. Il valico di Forca D’Ancarano misura 8
chilometri e ci porta a 1000 metri di quota. Francesco, più lamentoso del
solito, ha iniziato il piagnisteo già dal sabato mattina, ma a torto. I
frutti del più regolare allenamento si notano subito, la pedalata è molto
fluida.
La disputa infinita tra Centracchio e Mampieri
questa volta ha una tregua, ci si stuzzica si, ma non c’è terreno per la sfida;
meglio aspettare il gruppo che il percorso è piuttosto impervio.
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aspettare in cima |
Le
lunghe e tecniche discese fanno emergere i due “ciclisti completi”. Oltre a me
anche Paolo è tutt’altro che un drago in discesa. Tuttavia in salita mostrerà un’ottima pedalata agile “Armstrong-style” e una grinta da vendere. Anche Carlo
si mostrerà all’altezza del percorso, pedalando con forza senza un minimo
cedimento. Marini e Livio e Tommaso sono le solite rocce inattaccabili.
Maurizio, con la potenza che gli è propria, riuscirà a spianare senza problemi anche
salite lunghe di tal sorta. Ivan tenterà di prendersi qualche record in salita
su Strava, grazie ad allenamenti mirati eseguiti sulla Papalina
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questa è lunga.. |
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si sale |
Passata Norcia, ci si immette sulla statale per poi
subito svoltare a sinistra in direzione Forca Canapine e ancora a sinistra in
direzione Castelluccio. È già passata un’ora di corsa e i nostri propositi di
fare almeno 20 di media soste incluse, mi sa che vanno a farsi benedire. La
strada sale regolare per chilometri e chilometri, sarebbe una salita da
rapporto se non fosse lunga 20 chilometri. Le nuvole iniziano ad accamparsi
accanto alla montagna e prevediamo di prendere un po’ di pioggia. Le nuvole
basse ci precludono il panorama tuttavia rendono l’atmosfera surreale e
ovattata. A quota mille, dopo una dozzina di chilometri, fa decisamente freddo,
stiamo tutti con manicotti, gilet e mantellina, qualcuno con l’invernale sopra.
Enrico, per non freddarsi troppo nella nostra attesa deciderà di fare avanti e
indietro per recuperare i gruppetti. Sta di fatto che concluderà il giro con 98
chilometri totali, quando noi tutti ne abbiamo percorsi 89!
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Enrico va a spasso |
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Francesco in ottima forma |
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Livio e Carlo |
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Tommaso |
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Ma che dobbiamo andare lassù?!? |
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nebbia e salita |
Si svalica quindi la seconda
importante salita tra la nebbia., la quale purtroppo ci preclude una parte
della visuale del Piano Grande.
E’ questo il tratto più
affascinante del percorso, in assenza della fioritura delle lenticchie, è il
verde dei pascoli e il giallo dei fiori a far da scenario. Il proverbiale vento
c’è e si sente, per la felicità dei numerosi parapediisti del luogo.
In questo tratto ci si deve
aspettare perché qualcuno fora il copertone e, invece di chiamare “il figlio”,
sarà costretto a ripararsela da solo.
Ma… tanto non abbiamo fretta. Abbiamo
tutto il tempo per gustarci la bellezza del luogo.
Si narra che il presidente abbia
cercato di contattare l’assessore ai lavori pubblici del comune di Castelluccio
al fine di far costruire velocemente una tangenziale passante per la valle. Ma
in epoca di spending review la sua proposta pare non sia stata accettata; siamo
quindi stati costretti a salire in cima al paese. Poco male, approfittiamo per
fare una sosta a base di caffè e panini al prosciutto, cercando di interpretare
le indecifrabili scritte sui muri del paese; per chi avesse ancora questa
curiosità ecco la l’antefatto e la traduzione
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Castelluccio |
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Spettacolo |



Si scende e subito si risale. Forca
di Gualdo, con i suoi 1496 metri è il punto più alto del percorso. Guardiamo
l’orologio e inizia ad essere tardi, va bene che adesso è tutta discesa ma i
chilometri sono ancora tanti. In discesa i soliti De Felice e Mancinella
prendono il largo grazie al manico e alle loro zipp. Si difendono bene però
anche il Centracchio, il Marini e il Mampieri. Tutti gli altri vanno a
rinpinguare la scorta Presidenziale. Si scende verso il bellissimo paese di
Castelsantangelo sul Nera, poi verso Visso. Si imbocca la ValNerina e si
percorre l’unico tratto dove si può far un po’ di velocità in gruppo, tuttavia
volerà qualche vaffa. Si alza un forte vento che per fortuna è a favore e quindi
ci agevola l’approccio all’ultima fatica quotidiana prima di mettere le zampe
sotto il tavolo. Lo strappo dell’Hotel è arcigno, soprattutto nell’ultimo
tratto. Ma qui esce fuori la grinta del ciclista. Stringendo i denti chi più o
chi meno, si arriva in cima. I chilometri sembravano pochi (meno di novanta) ma
il dislivello (1800 mt) e le condizioni climatiche insolite per fine Maggio
hanno comunque reso piuttosto impegnativa la tappa.
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Ciclista o cercatore di funghi?!? |
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cartolina |
Un’altra passeggiata va quindi in
archivio, anche questa azzeccata come percorso, hotel e scenario. Da segnalare
la rilevante presenza di accompagnatori al seguito, segno che le nostre gite
non sono solo per pedalatori, ma per chiunque abbia piacere di visitare luoghi
tra i più belli del nostro stivale.
Un abbraccio a tutti e alla
prossima!
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I tre fratelli Schleck |
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"devo comprà la roba per il camino..." |
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Che fata!!!!! |
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Fa freddo Iva'?!? |
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L'Italia |
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Egocentrico |
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Mi do all'ippica! |
L'arrivo del Presidente
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Grintosissimo Paolo |
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Centracchio post-prandiale |