Norcia 2013


Lo splendido Piano Grande
Sabato 18 Maggio il ridente e disabitato paesino di Preci abbarbicato sulle colline appena fuori Norcia, è stato preso d’assalto da una trentina di romani caciaroni per un week-end pedalatorio programmato già da quest’inverno.
Il menù prevedeva l’ascesa alla Forca di Gualdo (1.496 m s.l.m.) e l’attraversamento del magnifico Piano Grande di Castelluccio di Norcia, altopiano famoso per gli scorci panoramici e per le lenticchie. Delle altre difficoltà sparse lungo il percorso, ricordiamo la Forca D’Ancarano (1008 m s.l.m.) e lo strappo dell’Hotel degli Scacchi, prodigiosamente scovato dalla coppia Sandroni-De Felice ma come al solito posto in cima ad un impervio colle.
Il sabato pre-pedalatorio è dedicato alla chiacchiera e alla camminata. Dopo pranzo ci spostiamo verso Norcia, raggiungendola a piedi tramite il sentiero della ferrovia dismessa. Approfittiamo della visita alla città di San Benedetto per fare incetta di salumi locali e ammirare una locale cerimonia di matrimonio pregna di invitati appariscenti. Sandrone invece ne approfitta per finire il rodaggio della macchina visto che è costretto a far la spola diverse volte tra Norcia e hotel.
"A forza de pià sveje in bicicletta, me ne so comprata una mia"

Norcia

Tornando la sera verso Preci ne approfittiamo per percorrere in senso inverso la Forca d’Ancarano, prima asperità di giornata. Le sonore imprecazioni blasfeme di Francesco possono essere prese a misura della difficoltà della salita.
Dopo cena si va a letto presto per non essere assaliti dai lupi locali, credo unici abitanti del comune in questione. Non senza prima esserci fatti quattro risate raccontando aneddoti ed episodi della nostra oramai decennale storia.
Sembra ieri, ma sono quasi quindici anni che il nostro gruppo è in vita. Dei chilometri percorsi l’uno affianco
all’altro abbiamo ormai perso il conto. Le cose da raccontare sono così tante che a volte facciamo fatica ad ordinarle.
Domenica mattina sveglia presto, delle temute nuvole temporalesche non ve ne è traccia in cielo.
Colazione veloce per alcuni. Altri invece ingurgitano una quantità tale di cibo adatta per affrontare la Oetztaler. Massimiliano sfoggia il suo nuovo ciclo computer-sveglia portatogli in dono da Centracchio.








Ed è solo la prima salita

Come gli apostoli all’ultima cena, i 13 componenti del GC Luca Pinarello si sono ritrovati a pedalare su queste impervie strade umbre, zeppe di salite, curve e vento. Ruolo del Cristo in Croce spetta stavolta al Presidente Sandroni che, nonostante un allenamento ancora provvisorio, non ha comunque paura a buttarsi nell’impresa di percorrere 90 chilometri e quasi 2000 mt di dislivello. Ad accompagnarlo c’è il nocciolo storico e immancabile del GC: Massimiliano, Piero Marini, Francesco, Carlo, Paolo, Livio, Ivan, Tommaso, Ivano, Maurizio, Sandro ed Enrico del Bar Bova. Consigliamo a quest’ultimo, per le prossime volte,di portarsi qualcosa da leggere quando ci attende in cima alle salite!!!
L’aria è frizzantina. Ma già dopo appena il primo chilometro ci si scalda in salita. Il valico di Forca D’Ancarano misura 8 chilometri e ci porta a 1000 metri di quota. Francesco, più lamentoso del solito, ha iniziato il piagnisteo già dal sabato mattina, ma a torto. I frutti del più regolare allenamento si notano subito, la pedalata è molto fluida.
La disputa infinita tra Centracchio e Mampieri questa volta ha una tregua, ci si stuzzica si, ma non c’è terreno per la sfida; meglio aspettare il gruppo che il percorso è piuttosto impervio.


aspettare in cima

Le lunghe e tecniche discese fanno emergere i due “ciclisti completi”. Oltre a me anche Paolo è tutt’altro che un drago in discesa. Tuttavia in salita mostrerà un’ottima pedalata agile “Armstrong-style” e una grinta da vendere. Anche Carlo si mostrerà all’altezza del percorso, pedalando con forza senza un minimo cedimento. Marini e Livio e Tommaso sono le solite rocce inattaccabili. Maurizio, con la potenza che gli è propria, riuscirà a spianare senza problemi anche salite lunghe di tal sorta. Ivan tenterà di prendersi qualche record in salita su Strava, grazie ad allenamenti mirati eseguiti sulla Papalina

questa è lunga..

si sale


Passata Norcia, ci si immette sulla statale per poi subito svoltare a sinistra in direzione Forca Canapine e ancora a sinistra in direzione Castelluccio. È già passata un’ora di corsa e i nostri propositi di fare almeno 20 di media soste incluse, mi sa che vanno a farsi benedire. La strada sale regolare per chilometri e chilometri, sarebbe una salita da rapporto se non fosse lunga 20 chilometri. Le nuvole iniziano ad accamparsi accanto alla montagna e prevediamo di prendere un po’ di pioggia. Le nuvole basse ci precludono il panorama tuttavia rendono l’atmosfera surreale e ovattata. A quota mille, dopo una dozzina di chilometri, fa decisamente freddo, stiamo tutti con manicotti, gilet e mantellina, qualcuno con l’invernale sopra. Enrico, per non freddarsi troppo nella nostra attesa deciderà di fare avanti e indietro per recuperare i gruppetti. Sta di fatto che concluderà il giro con 98 chilometri totali, quando noi tutti ne abbiamo percorsi 89!

Enrico va a spasso

Francesco in ottima forma

Livio e Carlo


Tommaso
 






Ma che dobbiamo andare lassù?!?



nebbia e salita


Si svalica quindi la seconda importante salita tra la nebbia., la quale purtroppo ci preclude una parte della visuale del Piano Grande.
E’ questo il tratto più affascinante del percorso, in assenza della fioritura delle lenticchie, è il verde dei pascoli e il giallo dei fiori a far da scenario. Il proverbiale vento c’è e si sente, per la felicità dei numerosi parapediisti del luogo.
In questo tratto ci si deve aspettare perché qualcuno fora il copertone e, invece di chiamare “il figlio”, sarà costretto a ripararsela da solo.
Ma… tanto non abbiamo fretta. Abbiamo tutto il tempo per gustarci la bellezza del luogo.
Si narra che il presidente abbia cercato di contattare l’assessore ai lavori pubblici del comune di Castelluccio al fine di far costruire velocemente una tangenziale passante per la valle. Ma in epoca di spending review la sua proposta pare non sia stata accettata; siamo quindi stati costretti a salire in cima al paese. Poco male, approfittiamo per fare una sosta a base di caffè e panini al prosciutto, cercando di interpretare le indecifrabili scritte sui muri del paese; per chi avesse ancora questa curiosità ecco la l’antefatto e la traduzione
Castelluccio





Spettacolo




Si scende e subito si risale. Forca di Gualdo, con i suoi 1496 metri è il punto più alto del percorso. Guardiamo l’orologio e inizia ad essere tardi, va bene che adesso è tutta discesa ma i chilometri sono ancora tanti. In discesa i soliti De Felice e Mancinella prendono il largo grazie al manico e alle loro zipp. Si difendono bene però anche il Centracchio, il Marini e il Mampieri. Tutti gli altri vanno a rinpinguare la scorta Presidenziale. Si scende verso il bellissimo paese di Castelsantangelo sul Nera, poi verso Visso. Si imbocca la ValNerina e si percorre l’unico tratto dove si può far un po’ di velocità in gruppo, tuttavia volerà qualche vaffa. Si alza un forte vento che per fortuna è a favore e quindi ci agevola l’approccio all’ultima fatica quotidiana prima di mettere le zampe sotto il tavolo. Lo strappo dell’Hotel è arcigno, soprattutto nell’ultimo tratto. Ma qui esce fuori la grinta del ciclista. Stringendo i denti chi più o chi meno, si arriva in cima. I chilometri sembravano pochi (meno di novanta) ma il dislivello (1800 mt) e le condizioni climatiche insolite per fine Maggio hanno comunque reso piuttosto impegnativa la tappa.


Ciclista o cercatore di funghi?!?




cartolina

Un’altra passeggiata va quindi in archivio, anche questa azzeccata come percorso, hotel e scenario. Da segnalare la rilevante presenza di accompagnatori al seguito, segno che le nostre gite non sono solo per pedalatori, ma per chiunque abbia piacere di visitare luoghi tra i più belli del nostro stivale.
Un abbraccio a tutti e alla prossima!





I tre fratelli Schleck


"devo comprà la roba per il camino..."

Che fata!!!!!





Fa freddo Iva'?!?



L'Italia

Egocentrico








Mi do all'ippica!









L'arrivo del Presidente
Grintosissimo Paolo

Centracchio post-prandiale

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