Nel giorno del solstizio d’estate una ciurma di
baldanzosi caciaroni si è calata da Roma alla conquista dell’Alto Sangro.
La ridente cittadina di Castel di Sangro, ai tempi
che furono, già riuscì a resistere alle scorrerie unne e saracene ma nulla stavolta ha potuto di fronte
all’invasione delle biciclette.
Quasi trenta indomiti
pedalatori hanno infatti conquistato le strade sangrine e sannite portando una
ventata di curiosità negli abitanti dei numerosi paesini attraversati.
La spedizione,
prodigiosamente programmata e organizzata sui tavolini del Bar Caroli dagli
emissari di tre gruppi ciclistici (Roma.Bike, Ciampino Bike e Santa Maria delle
Mole) sotto la guida attenta del padrone di casa sangrino Sandrone Centracchio,
si è rivelata una delle più partecipate degli ultimi anni nonostante la durezza
del percorso.
La bellezza del posto
e le possibilità di attività alternative per gli accompagnatori ha permesso ad
amici e consorti di aggregarsi. Più di qualcuno, pur non potendo pedalare per
vari motivi, ha comunque partecipato al week-end dando prova del fatto che il
vero scopo delle nostre trasferte non è tanto il pedalare ma è lo stare
insieme.
Infatti si è pedalato
abbastanza poco… poco più di 80 Km alla strabiliante media di 17Km/h…, ma a
dimostrazione del fatto che le gite sono alla portata di tutti e ci si aspetta
tutti fino all’ultimo. Tuttavia i buoni propositi dei ventidddue di media di
Francesco sono andati a farsi benedire.
Nel pomeriggio di
sabato le nostre macchine andavano via via ad affollare il parcheggio
dell’ottimo Hotel Don Luis di Castel di Sangro. Quasi 50 villeggianti e albergo
pieno grazie a noi. L’Hotel, appena ristrutturato e dalle camere spaziose, è
situato in riva ad un laghetto di pesca sportiva e al centro di un vasto
impianto sportivo.
Facce note si salutano nella hall
dell’albergo. Dal padrone di casa Centracchio e consorte, ai fratelli Schleck-Barzellotti; da Elvezio a Paolo; da Sandroni al Generale stavolta appiedato. Francesco,
aiutato da Paolo, litiga col suo nuovo cellulare cercando di capire come
funziona uozzapp’ e soprattutto i messaggi in segreteria. Centracchio, sbrigate le formalità di rito da
padrone di casa, si rilassa in serata nella sua doccia idromassaggio da suite
presidenziale. Mimmo è impegnato nella stima dell’effettivo consumo medio della
macchina ibrida, Piero falegname e Pino sono pronti per il collaudo stradale
delle loro nuove specialissime.
Il pomeriggio e la sera di sabato è stato
dedicato alla visita dei caratteristici paesi di Pescocostanzo e Castel Di
Sangro. La cena, a base di doppia razione di pasta, ci permette di fare il
carico glicemico in vista dei 1800 mt di dislivello che ci aspettano.
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Pescocostanzo |
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Hotel Don Luis |
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La nuova Marini-Bike |
La domenica mattina è
quasi un sacrificio doversi alzare, dopo aver passato una notte immersi nel
silenzio e nella tranquillità abruzzese. Alzataccia invece per Maurizio e
Lionello che sono in arrivo da Roma. Alle 7:30 però con puntualità svizzera ci
si ritrova per una abbondante colazione.
Alle 8:15 i tre
gruppi ciclistici sono pronti, preparati e pettinati per la foto di gruppo.
Appena 4 chilometri
di statale e la strada inizia già a salire verso Rionero Sannitico. Si va tutti
in gruppo come nelle migliori famiglie, le strade sono ignote e quindi meglio
non disperdersi. Si svalica a mille metri e ci si butta verso la valle. La
discesa è parecchia e questo non è mai una buona notizia perché, come recitava
un vecchio adagio; “più si scende e più si sale”. Le discese non sono molti
veloci anche a causa della sabbiolina presente sulle curve sintomo di uno
scarsissimo traffico automobilistico.
Ed è questo il bello
di questi posti: nel pedalare tra questi incantevoli paesini avremmo incontrato
appena 5 macchine (..e un furgone.. fortunatamente) e quasi tutte si fermavano
al nostro passaggio per agevolarci. Nei paesini i vecchietti appollaiati sulle
panchine ci salutavano cordialmente. La bellezza cruda dei panorami molisani ci
lasciava senza fiato (soprattutto in salita)
Altra salitella,
qualche mangiaebevi e di nuovo discesa verso Cerro al Volturno, paese
originario di Sandro, e location di una Rocca di straordinaria bellezza.
Paesini incantati quasi disabitati e strade deserte si alternano.
Dopo Scapoli si
costeggia il celeste lago di Castel San Vincenzo ed è già ora di una sosta
caffè.
Il gestore del Bar Jolly dopo l’invasione dei
romani e dei 25 caffè può tranquillamente abbassare al serranda perché la
giornata è fatta.
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Il lago di Castel San Vincenzo |
Massimiliano stavolta
è impegnato con le riprese della Go-Pro montata a mò di cresta. Marco in
salita è appesantito dalla chiave della macchina che gli fa da zavorra. Ivano e
Piero Marinese nonostante la temperatura ottimale grondano sudore come fossero
in sauna. Francesco prova spesso a dare bottarelle in testa ricordando le gesta
di Brunetto. Qualcuno in gruppo cerca di emulare i gesti di Quintana al Giro
d’Italia ma l’appellativo più adeguato in realtà sarebbe “Quintala”… Insomma c’è un pot pourri di casi umani non indifferente.
Qualche indecisione
durante il percorso evidenzia il fatto che, nonostante le altimetrie e le
planimetrie siano pubbliche da mesi nessuno si prende la briga di studiarsele
lasciando l’ingrato compito di guida del plotone al povero Centracchio.
Dopo Pizzone non si
scherza più, dai 700 metri dobbiamo raggiungere i millequattrocento e passa in
12 chilometri di salita. Come presagio (positivo o negativo a seconda dei casi)
un tizio che somiglia allo spettro di Carl Marx ci saluta lungo le prime rampe.
Dopo l’antipasto al
10% iniziano i numerosi tornanti e ci si
stabilizza intorno al 6%. Qualche tratto si respira ma i chilometri, il caldo e
i tafani fanno il resto. Mariuccio Bordone apre il gas già sulle prime rampe e
se ne va solitario fino in cima, seguito a poca distanza da Marco Sparaco.
Maurizio, nonostante l’indole da velocista, fa comunque un buon passo,
confessando però di aver sofferto la salita. Ottime prestazioni in salita anche
per Claudio, Carlo, Elvezio, Ivano Cavallaro e Paolo. Quest’ultimo staccherà
Elena in salita ma, con la delicatezza che gli è solita, eviterà di farglielo
notare.
Si aspettano gli
attardati in cima per diversi minuti; qualcuno soffrirà inspiegabilmente più
del solito la salita dando di stomaco, ad un altro invece la divina provvidenza
farà comparire lungo la strada un furgone guidato da un ex-ciclista infartuato
che lo accompagnerà fino in cima. I chilometri all’arrivo non sono tanti ma è
già mezzogiorno. I buoni propositi di arrivare fino a Roccaraso vanno a farsi
benedire. Siamo tanti e la fila per la doccia farebbe tardare troppo il
meritato pranzo. Tiriamo quindi dritti per la discesa di Alfedena.
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Ci si aspetta in cima |
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Valico di Valle Fiorita 1400 mt slm |
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L'ultima fontana |
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Tornati alla base |
Piero fa la volata |
Il Ciampinobike negli ultimi chilometri
pianeggianti prova ad aumentare l’andatura per anticipare l’arrivo. A sorpresa compare invece dalle retrovie il
Presidente Sandroni che, dopo essere stato tutto il giorno coperto i fondo al
gruppo (ma in fondo in fondo eh…), con uno scatto imperioso che ricorda il
Cancellara della Roubaix (o anche l’Ivano
Cavallaro di Firenze..), si toglie tutti di ruota facendo il vuoto in pianura!! I possenti passisti delle altre squadre non
possono far altro che togliersi il cappello di fronte a tanta superiorità. Si
arriva al Don Luis tutti alla spicciolata.
Le docce ci fanno
tardare un po’ (Sparaco come suo solito arriverà al tavolo prandiale nel tardo
pomeriggio) ma la nuova doppia razione di pasta ci permette di riempire le
abbondanti panze in modo egregio.
Ultima riunione di
condominio sul balcone fronte lago per far due chiacchiere e due risate tutti
assieme, ricordando vecchie avventure e programmandone di nuove. Poi alla
spicciolata si torna via via tutti a casa , ponendo fine a questo rilassante
weekend abruzzese.
Che dire, l’unione fa
la forza. In questo tipo di trasferte essere in tanti è un valore aggiunto in termini
di divertimento e stavolta la combo Romabike-Ciampinobike-SMM ha funzionato
alla grande.
Aspettiamo quindi che dai tavolini del Bar Caroli (tra una birra e
un gelato) si sfornino nuove idee per
nuove avventure da programmare in un futuro prossimo, come sempre tutti
insieme.
Grazie a tutti.
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