Domenica 6 Marzo una decina di atleti del G.C. Luca Pinarello hanno preso parte alla Randonnée di Nettuno, particolare manifestazione organizzata da Tony Lonero, ex olimpionico americano di baseball, adesso cittadino italiano ed allenatore della squadra giovanile del Nettuno. Tony è una persona speciale, da anni combatte con tenacia e naturalezza la sua malattia, meglio conosciuta come SLA; ha scoperto che l’attività fisica costante rallenta l’attività degenerativa delle cellule e da allora si sciroppa chilometri su chilometri e ultramaratone, fa sempre piacere incontrarlo e sentirlo parlare nel suo tipico italiano americanizzato.
Con lui e altri duecento ciclisti anche noi abbiamo preso il via alle 8 di mattina alla volta di Sperlonga. I laureandi randonneurs sono Luciano, Massimiliano, Ivano, l’Ing. Marco, Lorenzo e Andrea, Piero il falegname, Lionello e il Presidente, Riccardo, Stefano e Alessio.
Si notano defezioni importanti: Francesco è stato vittima la settimana precedente di una brutta caduta fortunatamente senza danni fisici rilevanti, ma comunque questa domenica niente bici. I suoi compari Paolo e Ivano, forse per solidarietà o forse per qualcos’altro, desistono anche loro. Marco Sparaco purtroppo è fermato dal mal di schiena, è una gita molto lunga quindi meglio non rischiare.
Che sarà una lunga giornata ce ne accorgiamo subito. Nell’arco di 5 chilometri Riccardo fora inspiegabilmente due volte. Si sta fermi una ventina di minuti e tutti i gruppi ci sfrecciano davanti; ma tanto non è una gara e noi siamo perfettamente autosufficienti in quanto a passisti. Da Nettuno, attraverso l’Acciarella, raggiungiamo il lungomare. L’aria è frizzantina ma gradevole, c’è un pò di foschia e un moderato vento a favore. Il ritmo è piuttosto alto, 32 35 all’ora fissi e lo stupendo lungomare verso il Circeo sembra passare in un baleno; ci sono talmente tanti ciclisti che ad un ceto punto Luciano si accorge che sta tirando alla testa di un gruppo di più di 60 persone!! Molti di questi non fanno parte della randonnée, hanno un ritmo più alto e quindi li lasciamo andare. Si supera il promontorio e si arriva a Terracina per il primo controllo.
Lo spirito della randonnée è questo: niente cronometro, carro scopa, ristori, assistenza, scorte tecniche o chip. Si parte alla francese, si imposta il ritmo che si vuole, l’importante è arrivare ai punti di controllo e al traguardo per far timbrare il Road Book. Si è più viaggiatori che ciclisti, un’impostazione che noi conosciamo molto bene, così bene che a noi 200 chilometri non fanno proprio paura.
La strada è lunga quindi meglio non bighellonare che altrimenti si arriva dopo il tramonto, Luciano tira parecchio in testa, insieme a Riccardo e Lorenzo. Si arriva a Sperlonga con 30 di media, ci facciamo mettere il secondo timbro ma ora inizia la vera sfida...
Dovremo ripercorrere gli stessi 100 Km della mattina ma stavolta con un forte brezza dal mare leggermente contraria. I primi chilometri vengono percorsi agevolmente; a Terracina si ritimbra nello stesso Bar il terzo controllo (un bar che inspira Luciano e Stefano a dar fuoco alle polveri nella loro annosa battaglia) e di nuovo a S. Felice Circeo. Qui la pausa è più lunga, dopodiche il gruppo più numeroso decide di ripartire subito per Nettuno, i restanti 5 (Sandro, Lio, Marco, Piero e Ivano) decideranno di anticipare il pasta party finale ordinando un frugale piatto di bombolotti al ragù per essere sicuri di raggiungere il traguardo a pancia piena.
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Pasta Party autarchico |
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Sangue o Sugo?? |
Il vento dal mare è forte e i km sono tanti, la media si abbassa inevitabilmente e la fatica si fa sentire, ma piano piano raggiungiamo il palazzetto dello sport di Nettuno intorno alle 16 fermando il contachilometri a 196 Km in 6:45 alla media di quasi 29 all’ora.
La stanchezza è tanta ma pure la soddisfazione: soprattutto quella dell’Ing. Marco, unico della “vecchia guardia” a partecipare e quindi vincitore morale sugli assenti; per le prossime volte avrà quindi il permesso di disertare la bici e prenotare in Ryan-Air.
Il pasta party e gli spogliatoi sono popolati da accenti toscani, pugliesi e napoletani, evidentemente questa particolare manifestazione ha attratto un gran numero di atleti fuori regione. La graziosa assistente al tavolo di arrivo ci mette l’ultimo timbro che ci certifica come randonneurs e ci da la possibilità di iscriverci a quella da 300 Km (ma anche no...).
Ci vediamo il 27 Marzo in quel di Formia per il filetto di orata in sfoglia di patate
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Il Timbro |
1 commento:
bellissima giornata!!!
ma fatemi capire: senza 200.. non si puo fare la 300? .. cioè è obbligatorio fare i brevetti in fila?
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