Finalmente abbiamo potuto gustarci il sole sulla terrazza del “Fagiano”.
E dopo qualche anno di tempo uggioso, vento e pioggia, quest’anno abbiamo potuto apprezzare appieno anche l’incantevole panoramica di Itri a strapiombo sul mare, già immortalata da una gloriosa foto con Marco, presente nel nostro calendario 2009. Una venticinquina di partenti si sono goduti il caldo sole, già primaverile, che ci ha accompagnato fino a Formia e che a molti ha anche iniziato ad abbronzare le gambe.
Gli Albanesi marcano visita quindi giochiamo tra noi: Il Presidente guida un’allegra compagnia comprendente Rossano, Paolo, Lionello, Francesco, Claudio, i due Ivani (il cui divario tra “sega” e “forte” va via via ridimensionandosi), i due Marco, Piero Marini, Enzo, Roberto Lanc, Maurizio, Luciano, Francesco, Massimiliano, Bruno (dolorante perché reduce da una caduta il giorno prima), i marinesi Piero, Mimmo e Vito, Vincenzo, Franco e Alessandro che ci raggiungerà a Cecchina. Star del giorno è però il “Generale” Pietro Maggio al ritorno in bici dopo un lungo stop; rientro alla grande direi, visto che oggi sono in programma la bellezza 150 Km. Nutritissima anche la rappresentativa femminile, priva di bici.
Nucleare |
Il libeccio lateral-contrario ci accompagnerà per tutte le 5 ore rallentando spesso la marcia; l’enorme furgone in affitto col portabici a prosciuttiera ci accompagnerà anch’esso, guidato a turno da Vito, Francesco e Vincenzo.
Il percorso ormai è consolidato: Nettunense fino a Campoleone, stradina tattica fino a Borgo Sabotino e Litoranea fino dopo Borgo Grappa dove ci buttiamo sul lungomare. Si parte alle 7:30 legali, orario che inciderà pesantemente sull’epidemia di narcolessia del ritorno.
Le abbondati piogge hanno aperto numerose voragini sull’asfalto latino della prima parte e bisogna far attenzione. Come al solito il ritmo è scandito dal Presidente, da Piero il falegname, da Ivano, Luciano e Alessandro. La media è intorno ai 29-30 perchè non vogliamo strafare, però mettiamoci il fatto che a volte bisogna dare il cambio al furgone, mettiamoci il fatto che gli stop-prostata iniziano a diventare un pò troppi, mettiamoci il fatto che c’è chi sappiamo, sta di fatto che si perde un sacco di tempo e abbiamo dovuto pranzare di pomeriggio. La litoranea è particolare con i suoi drittoni simil-veneti, il lungomare è affascinante. Più di qualcuno lungo questa strada è stimolato a darsi al podismo visti gli effetti che ha sul fondoschiena. L’ennesimo stop idrico alla famosa piazzola sotto al Circeo fa saltare il caffè in cima al borgo ma ci fa anche risparmiare 5 Km.
Prime accelerazioni degne di nota da parte di Alessandro documentate dal video sottostante in cui si una voce anonima proferisce: “Il presidente ha detto se annate a fanculo!!”
Oggi siamo piuttosto indisciplinati. Dopo gli stop abbiamo troppa fretta di ripartire e spesso non aspettiamo che tutti siano pronti. Capita così che il Generale sia costretto per ben due volte a lunghi inseguimenti solitari, salvo poi redarguirci severamente come suo solito. Alessandro invece, reo di aver dimenticato la mantellina al Bar Malù di Terracina, dovrà tornare indietro e sorbirsi gli ultimi 40 km in perfetta solitudine e controvento.
Vengo a conoscenza del fatto che i marinesi Mimmo e Piero, grazie alla legge 104, percepiscono dall’Inps un “accompagno” di 700 Euro/mese cadauno per scortare Vito in bicicletta. Potrebbe essere idea da sfruttare anche con altre persone.
Vengo a conoscenza inoltre che Francesco ha venduto la sua bici e ne sta aspettando una nuova; però mi dice pure che ieri sera, pulendo quella vecchia, è stato colto da un forte rimorso, Rimorso che ,io credo, gli passerà non appena vedrà quella nuova!
Vengo a conoscenza inoltre che Francesco ha venduto la sua bici e ne sta aspettando una nuova; però mi dice pure che ieri sera, pulendo quella vecchia, è stato colto da un forte rimorso, Rimorso che ,io credo, gli passerà non appena vedrà quella nuova!
Dopo Terracina incrociamo la nota corsa Juniores “Marcello Falcone” protetta impeccabilmente dagli amici della “Scorta Tecnica Vessella”.
Il mare è abbastanza mosso e il vento si sta alzando. La velocità di crociera si abbassa notevolmente. Ne fanno le spese soprattutto Bruno e Alessandro che inseguono solitari a qualche minuto. Paolo si lamenta che ogni volta che prova ad accelerare gli saltano tutti addosso ma d’altronde sappiamo che ora da pensionato è molto “pericoloso”.
Arrivati sulla Flacca iniziano i primi saliscendi, dopo di che svoltiamo a destra per affrontare la salita verso Itri.
Il panorama è spettacolare, la strada sale a tornantoni a strapiombo sul mirabile Golfo di Sperlonga.
Si approccia la salita con tranquillità data la lunghezza. Il primo tratto è scandito con regolarità da Marco Sparaco. Dopo pochi km la selezione è gia avvenuta e ci si ritrova in 6. Luciano cadenza il ritmo col 39 intorno ai 20 Km/h e a ruota seguono Massimiliano, Rossano, Ivano, Marco e Claudio. Più dietro si apprezzano le gesta di Marco IBM che si avvantaggia dagli altri scollinando in cima insieme a Franco. Dietro Paolo è più moscio del solito. Piero Marini come al solito scorta Presidente e Generale, Alessandro recupera velocemente dalle retrovie sui più staccati mentre sul furgone Vincenzo declina con decisione l’invito ad andare a cercare Bruno.
In testa uno alla volta si staccano tutti dalla ruota di Luciano, fino al primo scollinamento resiste solo Ivano per poi mollare anche lui sulle prime rampe del rimbalzo. In cima registriamo il passaggio di Luciano, poi Ivano ad 1 minuto, Claudio a 1:30, Massimiliano e Rossano a 2:00 poi Marco 3:00 poi a seguire Franco, Marco, Piero, Roberto, Paolo, Ivano, Enzo e via via tutti gli altri
Memorial Marcello Falcone |
Che poi dicono che nelle foto non ci sono mai |
Lungo la salita ci accompagnano sonoramente una cinquantina di T-Max in raduno domenicale che, come al solito su questa strada, si beccheranno più di un vaffa per qualche curva tagliata. Il vento non da tregua e i primi caldi si fanno sentire, qualcuno accusa la mancanza d'acqua e qualche crampo di troppo.
La discesa è veloce ed in un attimo siamo ad Itri. Da qui mancano 9 veloci km ondulati ma in cui si pùo fare velocità col rapportone. E' questo il terreno ideale per Luciano: forte della sua preparazione pre-Giro delle Fiandre riesce con facilità a mantenere i 200 metri di vantaggio sulla pur affiatata coppia Claudio-Ivano, giungendo al "Fagiano" in perfetta solitudine. Un azione alla Philippe Gilbert non c'è che dire!! Massimiliano e Rossano ciccano l'entrata del ristorante e sono costretti a tornare indietro, succede sempre così eppure "il fagiano" è ben visibile anche dal porto. Arriva poi Spark che ha percorso da solo gli ultimi ventosi km, poi Franco, poi Marco, poi Roberto, Piero e Paolo che però sarà autore di una violenta polemica coi compagni di gruppo, accusandoli di non tirare mai e poi di attaccare a tradimento nel traffico di Formia !!! Le accuse non risparmiano Marco IBM che, forte dell'ottima prova odiena, non potrà più nascondersi dalla concorrenza di Paolo, visto che Francesco ha ormai alzato bandiera bianca (forse con la bici nuova avrà più stimoli??)
La Polemica di Paolo
Marco si difende dalle accuse |
Arrivano poi Ivano, Francesco, Alessandro e Enzo e via via tutti. Nota di merito ad Alessandro che s'è dovuto percorrere, suo malgrado, gli ultimi 40 km da solo e controvento. Nota di merito anche per il redivivo Generale Pietro Maggio, che da bravo Scudiero della Corte Fiorentina, si è gettato nell'impresa nonostante lo scarso allenamento. Nota di merito, infine e come al solito, al nostro massiccio Presidente. Sempre pronto in testa a tirare e a scandire i ritmi, sia che la gita sia di 100 km sia che sia di oltre 200.
E' abbastanza tardi, il furgone è appena arrivato e c'è da scaricare e caricare le bici sotto la guida stentorea del Generale.
Del convalescente Bruno non si anno notizie. E' un grande anche lui , non c'è che dire!! Con la sua incoscenza da ragazzino si butta nelle prove più estreme riuscendo comunque quasi sempre a salvare la pellaccia.
Le due camere vengono prese d'assalto per le docce ma giungiamo a tavola che sono le 14:30 (Bruno una quarantina di minuti dopo) coi camerieri che giustamente hanno fretta e ci tirano via i piatti da sotto il muso. Il menù è però come sempre eccellente.
Ci prendiamo comunque il nostro tempo per goderci il sole dalla terrazza e da li vediamo Mimmo che si avvicina solitario e sconsolato al mare.
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Mimmo non lo fare!! |
Il ritorno del Generale |
Nasche |
Ecchicciammazza |
Ripartiamo quindi per Roma con la coscienza che sia solo un arrivederci al prossimo anno. Formia è ormai diventata una gita imprescindibile del calendario pinarelliano e bisogna fare i complimenti a chi anche quest'anno ci ha permesso di pedalare su queste incantevoli strade.
A grande richiesta torna
"L'Angolo della Narcolessia"
...io non volevo ma il lavoro di Max è stato ineccepibile
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