L’ultima domenica di marzo è per noi legata imprescindibilmente all’appuntamento con la Roma – Formia.
Puntuale come l’ora legale, ogni anno, siamo costretti ad alzarci un’ora prima per inforcare la bici in direzione lungomare pontino, assaporando poi i primi tepori primaverili affacciati sulla balconata fronte-mare del Ristorante “Il Fagiano”.
Le solite facce si sono date appuntamento nel piazzale ex-lucapinarello in una soleggiata mattinata primaverile che però volgerà nel maltempo sulla via di ritorno.
La ciurma stavolta è composta da Carlo, Andrea, Franco, Marco Spark, Ivano, Claudio, Luciano, Piero Marini, Massimiliano, Marco IBM, Alessandro, Roberto e una nutrita compagnia marinese comprendente Piero, Mimmo, Bruno, Vito e un altro Piero che si alternerà alla guida del furgone con Vitarello. Attrattiva del giorno è la prestazione di Francesco, impaziente si confrontarsi con una delle prime salita della stagione. Siamo però orfani di Paolo, convalescente causa un problema al ginocchio buono.
Guidano la compagnia il Presidente Sandroni da Lanuvio e Il General Maggio da Rocca Priora.
Le numerose accompagnatrici (Alessandra, Elisabetta, Marina, le mogli di Carlo e Andrea ecc..) salgono sul pulman e si dirigono verso Gaeta per una visita guidata ai castelli Aragonese e Angioino e le caserme Bausan e Cavour aperte al pubblico in l’occasione della “XX° giornata Fai di primavera” collaborazione con il FAI ITALIA.
La partenza ciclistica avviene alle 7:40.
La lunga discesa della Nettunense con vento a favore permette già di fare una buona media, meglio così visto che i chilometri in programma sono parecchi e non ci va di mangiare di pomeriggio.
Franco, Piero e Ivano cadenzano il ritmo sulle familiari stradine presso Cisterna, il traffico è praticamente assente e ci rilassiamo chiacchierando tra noi.
A Borgo Montello diamo il colpo di grazia al platano ormai secco a causa di anni e anni di stop idrici.
Il barbuto Vitarello ci segue sul solito grosso furgone noleggiatoci dalla Giuliangeli, ormai ammiraglia ufficiale del gruppo; salirà in sella alla sua storica Pinarello prima di arrivare al mare. Sulla fettuccia e sul lungomare il ritmo è decente ma pare non bastare a Francesco che da dietro sbraita per accelerare e addirittura si permette di andare in testa a tirare. Evidentemente la gamba c’è.
Ma durante una tirata di Luciano non si sente più nessuno sbraitare, anzi si sentono solo urla di lamento che implorano di rallentare.
La giornata è assai primaverile. Per qualcuno è pure il debutto in maniche corte e pertanto il caldo sole inizierà pure ad abbronzarne la pelle. Massimiliano fa sfoggio del suo tatuaggio a sfondo ciclistico dopodiché, insieme a Claudio, improvvisa una crono-coppie avvantaggiandosi sul gruppo che però ha già in programma il primo ristoro. Ristoro che in realtà andava fatto in cima al Circeo ma poi qualcuno ha pensato che meglio di no.
Lo stop alla mitica piazzola sotto il Circeo è ormai un classico, ci si rifocilla a banane, merendine e acqua gassata; così gassata che ad Alessandro per strada partirà il tappo della borraccia come un turacciolo di champagne. Piero Marini invece si gusta con soddisfazione uno dei suoi panini prosciutto e marmellata (!?!)
Roberto scopre, con enorme disappunto, che il drin drin che sentiva pedalando non è altro che un problema alla catena nonostante la bici sia ancora fresca di meccanico.
Francesco tira il gruppo!! |
Il ristoro |
Arrivo del Memorial Falcone |
Si riparte passando per il lungomare di S. Felice. Tira spesso Franco in sella alla sua Saccarelli.
Giunti a Terracina incontriamo, come ogni anno la corsa ciclistica per juniores “Memorial Marcello Falcone” sotto il cui traguardo Massimiliano, grazie la faccia tosta che gli è solita, riesce a rimediare un cappellino in regalo. Ultimo stop per un veloce caffè che la “tiella gaetana” ci aspetta: è quasi mezzogiorno e ci sono da percorrere ancora diversi chilometri.
Lungo i larghi stradoni verso Sperlonga inoltre si alza pure il vento, rallentando la marcia.
Le nuove divise formano un bel colpo d’occhio e secondo qualcuno le strisce tricolori portano addirittura a sfinare la figura.
L’Ing. Marco IBM rimane ben coperto nelle ultime posizione aspettando terreni a lui più congeniali. Voci di corridoio individuano il suo segreto punto di forza nel calzino lungo (come si diceva per Armstrong) però di filodiscozia.
Carlo, orfano stavolta del collega Maurizio, pedala coperto ma sciolto, forte come tanti altri della sua sgroppata di 200 Km affrontata appena 15 giorni prima.
Il Presidente assolda il drappello dei marinesi per fargli da scorta armata lungo le rampe di Itri, le sue forti risate riecheggiano sulla strada.
Il Generale sgambetta agile ed ormai è più che una certezza la sua gran forma.
Qualche problema tecnico sulla bici di Mimmo |
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Tutte le donne "del Presidente" in quel di Gaeta |
Accenni di Primavera |
Da notare il tatuaggio di Max |
Il gruppo allungato |
Le prime rampe ci danno il benvenuto dopo quasi 110 Km di pianura, è questa la parte paesaggisticamente più valida del percorso, ma non posso portarvi foto a dimostrazione di ciò visto che, su iniziativa di Massimiliano, la salita viene presa a tromba.
Sembra il suo solito bluff, ma non è così; si sale col padellone pieno a buon ritmo e presto si rimane in quattro. Alessandro e Massimiliano si danno il cambio lungo le prime ventose curve seguiti da Ivano e da Luciano. Il file Garmin postato da Alessandro su Facebook registra in questo punto più di 190 battiti, così come il mio cardiofrequenzimetro da 24 euro. Dietro inseguono Marco Spark e un sorprendente Generale che va via di agilità, poi i Pieri, Franco e Claudio, Andrea, Roberto e l’Ing. Marco. Francesco per poco e non entra nel gruppetto buono, colpa, a suo dire, dei maledetti 5 kg in più.
Massimiliano sbuffa come un mulo ma non molla (evidentemente l’allenamento di prepugilistica sta dando i suoi effetti), Luciano, al debutto stagionale sulle salite, non replica l’exploit dell’anno precedente e sale regolare del suo passo. Alessandro sale egregiamente (“mai visto un Fois così in salita..” cit.) grazie alla preparazione mirata alla Groden Marathon di quest’estate. Ivano prova ad andarsene in previsione di una discesa indecente. Svalica per primo con una quarantina di secondi su Massimiliano che lo riprenderà in un batte d’occhio in discesa. A pochi metri svalica anche Fois che però non riesce ad accordarsi alla coppia per colpa di un indolenzimento al ginocchio. Luciano poco dietro potrebbe ancora rientrare in pianura.
Piero Maggio ci da la conferma definitiva di essere bionico visto che riesce a scollinare insieme a Marco Spark. Poco dietro ci sono Franco, Claudio e i due Pieri. Roberto sale bene pur risentendo di un appesantimento alle gambe dovuto al Tuscolo fatto appena giovedì scorso, L’ing. Marco si sfoga in salita e si permetterà di tirare anche dopo in pianura, dove Andrea, da bravo passista, guiderà la compagnia lungo i veloci chilometri finali. Chilometri finali che per fortuna non sono battuti dal vento e ci permettono di arrivare al “Fagiano” in tranquillità.
La coppia Ivano-Massimiliano arriva al parcheggio per prima alle 13:05, seguita da Fois ad 1’ e Luciano a 2’. Poi la coppia Marco-Generale e il gruppetto Franco-Pieri-Claudio. Arrivano poi Andrea, Carlo, Roberto e Marco IBM, e infine un solitario Francesco che continua a maledire questi fantomatici 5 chili ma che comunque rimane soddisfatto delle positive sensazioni provate. Fermiamo i computerini a 147 Km percorsi in circa 5:20.
Il "Pesce Spiaccicato" |
Siamo circa 20 ciclisti e come al solito l’hotel mette a disposizione 4 camere per le docce, resta da capire il perché solo nella mia camera eravamo in 9.
La vista sul mare è sempre grandiosa grazie al meteo caldo e soleggiato; per la prima volta vediamo ragazzi provare a farsi il bagno, vorremmo andare anche noi ma le accompagnatrici ci aspettano affamate da qualche ora quindi si va a mangiare.
Il menù previsto quest’anno è meno sfarzoso causa spread ma comunque ottimo. I mezzi paccheri alla polpa di granchio verranno riserviti più e più volte e il pesce spiaccicato (alias spigoletta gratinata) sarà ottima.
Il cappellino rimediato da Massimiliano verrà firmato da tutti e regalato al Presidente in ricordo di questa giornata.
Giornata che termina però con uno sgrullone di pioggia ma tanto oramai siamo sul pulman e non ci tange più.
Il cappellino |
Consuete facce su consuete strade. Questa gita a Formia si ripete da otto anni più o meno sempre uguale ma è sempre piacevole condividere queste esperienze insieme a nuovi e vecchi amici.
Quest'anno c’era qualche assenza di troppo ma siamo sicuri che porteranno tutti la giustificazione e saranno presenti in massa, sempre su queste strade, per la Roma – Napoli di maggio se non forse per qualche gita estemporanea che proveremo ad organizzare prima. Un ringraziamento va a tutti quelli che hanno partecipato.
Quest'anno c’era qualche assenza di troppo ma siamo sicuri che porteranno tutti la giustificazione e saranno presenti in massa, sempre su queste strade, per la Roma – Napoli di maggio se non forse per qualche gita estemporanea che proveremo ad organizzare prima. Un ringraziamento va a tutti quelli che hanno partecipato.
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