Domenica 11 marzo quindici indomiti componenti del G. C. Luca Pinarello hanno preso il via della Randonnèe Audax di 200 Km organizzata dalla ASD Finish To Ride dell’amico Tony Lonero.
Partecipazione tutto sommato folta per quella che è diventata la prima uscita ufficiale del gruppo dopo la defezione di Tolfa causa blizzard nevosi.
Alle 7:59, appena un minuto prima della chiusura della partenza alla francese, varchiamo il cancello del palazzetto dello sport di Nettuno, partendo per ultimi assoluti e in perfetta calma, in pieno spirito randonnèe… pure troppo col senno di poi. Numerosi saranno gli inconvenienti che ci capiteranno come numerosi saranno gli stop. Sta di fatto che ci abbiamo messo parecchio a completare l’opera
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"Alla faccia di chi so io !!!" |
Ma non c’è problema: il duo Presidente – Generale dirige la ciurma mettendo in testa Luciano e Piero Falegname (che ha provato ultimamente ad alleggerirsi di un dito per guadagnare qualche grammo in vista delle salite estive). Ci sono poi Marco Spark, Il sottoscritto e Massimiliano. Franco, Maurizio e la giovane leva Marco, Andrea, Lorenzo e Carlo. Nota di merito per L’ingegner Marco che, forte di un allenamento ridottissimo, non ha comunque paura di schierarsi al via e di sciropparsi 200 km a marzo, mentre i colleghi della “vecchia Guardia” per il secondo anno consecutivo sono dati per dispersi.
A proposito della “vecchia guardia”: ma il Generale bionico dopo l’operazione non ci disse che non si sarebbe mai più fatto più di 100 – 130 Km?? Bah?!? Comunque nota di merito soprattutto per lui!
La strada scorre veloce sotto le ruote, i panorami del lungomare presso il Circeo sono splendidi e la giornata è primaverile.
Al primo controllo, nell’ormai mitico bar Malù di Terracina, sono già le 11. Erminio ci aspetta , quindi tocca sbrigarsi. Purtroppo Maurizio fora così nel frattempo ci mettiamo a conversare amabilmente con i pescatori del canale, intenti a riparare le reti.
Ripartiamo in direzione Sperlonga con i vento che ci ha girato contro, ci mettiamo in fila indiana e moderiamo la velocità. Incrociamo un paio di caratteristici ciclisti a bordo di recunbent bike, una tipologia di bici molto usata nel nord Europa che consente di pedalare da seduti, con enorme conforto per schiena e fondoschiena.
A Sperlonga (95° Km) c’è il giro di boa. Mettiamo il secondo timbro e ci gustiamo il meritato caffè mentre il Presidente in collegamento telefonico continuo chiede ragguagli riguardo le sorti della squadra di calcio del figlio. Ripartiamo ma altre due forature ci rallentano la media; il vento laterale per adesso non sembra disturbarci più di tanto.
Al Circeo terzo timbro e divisione dei gruppi. Luciano, Spark, Max e Franco ripartono subito in pompa magna verso Nettuno. Sono quattro forti passisti e non avranno problemi a raggiungere la meta a forte velocità.
Gli altri nove ristorantari hanno invece già il tavolo prenotato da Erminio che, al posto dei bombolotti al ragù dello scorso anno, ci presenta un’abbondante porzione di spaghetti al sugo per tutti. Per tutti tranne che per l’Ingegnere, che preferisce fare il carico di carboidrati a base di gnocchi.
Il ritorno lungo la fettuccia è caratterizzato da un moderato vento laterale che a lungo andare potrebbe mettere in difficoltà gli abbuffati ciclisti. Piero, Ivano, Marco, Andrea e Maurizio si alternano con regolarità in testa mentre Carlo e Marco scortano il Presidente da dietro. Poco dopo le 16:00 giungiamo a Nettuno fermando i contachilometri intorno a 190 per una media pedalata di circa 27 Km/h ma con una media reale parecchio più bassa.
Ci gustiamo l’ennesimo assaggio di pasta affogato in un buon bicchier di vino per rallegrare ancora di più gli animi. Il timbro sul cartellino giallo ci certifica anche quest’anno come randonneeurs e già ci sfiora l’idea di raddoppiare con la 200 Km di Capistrello a Maggio.
Mettiamo in cascina anche questa esperienza, il gruppo è ormai così rodato che sfiorare i duecento chilometri non ci mette paura alcuna, tanto c’è sempre un Erminio di turno a ricaricarci le batterie!!
Ci vediamo tra due domeniche su queste stesse strade per scornarci sulla salita di Itri.
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