Maratona dles Dolomites 2012



Carissimi colleghi di pedale,
do seguito al messaggio di Piero.
Il 12 ottobre saranno aperte le preiscrizioni alla Maratona dles dolomites.
il regolamento è già on - line ai link

http://www.maratona.it/info/reg-maratona-2012/it
e
http://www.maratona.it/info/iscriversi2012/it

le preiscrizioni termineranno il 2 novembre e poi si apriranno le prenotazioni per i pacchetti maggiorati (solo 165 credo che sarà durissima accaparrarsene uno). Sono disponibili anche pacchetti iscrizione+albergo sempre a partire dal 12 ottobre.
Stiamo organizzando un' iscrizione di squadra visto che più siamo più c'è la possibilità di imboccare (se uno di noi viene estratto automaticamente tutta la squadra è iscritta).

Aspetto quindi l'adesione degli interessati per poter poi organizzare una preiscrizione di squadra e anche consigli e delucidazioni da chi ha già partecipato e sà come funziona il regolamento di iscrizione.
Per piacere ognuno che vuole aggiungersi scriva una mail a teampinarello@libero.it e aggiunga alla lista il suo nome:

Lista aggiornata al 14-10-2011




Ivano
Ivan
Massimiliano (se non riesce a prendere il pacchetto per il 18 ottobre)
Piero Ros.
Centracchio
Fausto
Presidente + il suo scudiero Lionello
Claudio Pac.
Fois (lo 'nzaccanebbia)
Paolo
Cunculina
Lo scarparo
Il falegname
Tony
Andrea Che.
Lorenzo Gro.
Marco Zam.
Roberto Cio.
Maurizio De F.
Maurizio Cor.
Carlo Ros.
...

Saluti
Ivano Maggioli

Ultimo Giorno Bis

E mentra buona parte dei partecipanti alla vacanza se ne tornava mestamente a Roma, l'inossidabile Franco B., scortato da Alberto, affrontava L'Alps d'Huez, ultima vetta mitica da infilare nel paniere.

"Quinta giornata Bardonecchia per il superstite Franco.
A dimostrazione della"violazione" dell'Alpe d'Huez di un Pinarello in compagnia di Alberto,
allego foto, anche con email a seguire. Indimenticabile! Lo propongo fin
d'ora a tutti gli amici del gruppo per il prossimo raid"
Franco B.




Un omaggio alla mia simpatica Signora


BARDONECCHIA 2011 - Ultimo Giorno

Sabato. E’ vero che c’è aria di smobilitazione ma solo per quanto riguarda le salite in bicicletta. Per quanto attiene invece il mangiare non si smobilita mai! Alberto ha organizzato un grigliata in una baita sopra a Bardonecchia, raggiungibile comodamente (e finalmente) in seggiovia.

Dopo pranzo, Alberto propone una discesa con le bici speciali da down hill lungo l’apposita pista che dalla cima della seggiovia porta proprio davanti al nostro albergo a Bardonecchia.
Accettano solo in quattro Marco S. , Marco ing., Lionello e Piero M.
I “5 dell’ave Maria” (compreso Alberto) si attrezzano con cashi integrali, ginocchiere ecc. e via giù!!

I  mitici 5 dell’Ave Maria: da sinistra Alberto, Piero M., Marco S. Lionello e Marco l’ing.

Un divertimento da sballo. Lionello ha trovato il suo sport, Piero M. grida Hiuh!! Ad ogni tornante!
                            Il due più scemi: Lionello e Piero M.

Il motto è sempre lo stesso : “Se non le facciamo adesso che siamo giovani, queste cose, quando le facciamo?”. In effetti lungo le piste di down hill ci sono parecchi ragazzi e ragazzini oltre a noi scemi di una certa età. Il divertimento però è il medesimo per tutti.
Ci si prende la mano e la seconda discesa è ancora più goduriosa . La terza ancora di più.
Tra tutte le donne invitate a fare una discesa accetta solo Raffaella. Se la caverà benissimo e si divertirà come non mai.

Raffaella

Nel frattempo Lionello si raccomanda a S. Elena (protettrice di tutti furgoni e di chi ci sale sopra!). In salita può sempre servire!

Vacanza stupenda, organizzazione magnifica: divertimento assicurato. Il tempo poi ci ha dato quasi sempre una mano.  Chi ha partecipato a questo raduno di Bardonecchia può dire “ Io c’ero!!” con orgoglio.
Lionello L.

Gli Eroici
Un ringraziamento pubblico a Lionello per l'ottima relazione
Ivano

BARDONECCHIA 2011 - Quinto Giorno

Venerdì. Giornata conclusiva e riassuntiva di tutti gli sforzi e allenamenti di quest’anno. Vogliamo ripercorrere la stessa tappa fatta quest’anno al Tour da Modane a l’alps d’huez. La tappa prevede quindi l’ascesa al Telegraphe, di seguito per il Galibier, discesa sul Lautaret, poi fino a valle e poi su per i 21 tornanti dell’alps d’huez.

Per la partenza da Modane, dobbiamo percorrere il traforo di 12 km che collega Bardonecchia a Modane. Lo faremo col furgone in due viaggi.

All’imbocco traviamo una fila interminabile ed il traforo bloccato per il transito di un carico speciale. Attesa. Attesa. Perdiamo parecchio tempo e con più di una ora di ritardo arriviamo a Modane. Il furgone torna indietro e va a prendere il resto della truppa. Questo ritardo ci condizionerà la giornata.


       La ricostruzione dello storico traforo del Frejus a Modane

Modane, vista dall’alto non sembra granchè. Filiamo via tagliandola fuori e cominciamo a scendere lungo la superstrada della valle del fiume Arc. Alcuni tratti a 80 km/h. Cerchiamo di recuperare il tempo perduto.
       Paolo e Francesco: coppia storica!

A S. Michelle bivio a sinistra e subito inizia il Telegraphe. Da 700 mt sml a 1565 mt. Salita sempre uguale 6-8% in mezzo al bosco. Si sale a tornanti a picco sulla valle sottostante fino a sotto il forte de Telegraphe.
Ora il telegrafo non c’è più ma di antenne televisive ce ne stanno tante e non è un bello spettacolo. Il resto però è magnifico, boschi, valli, ogni curva montagne sempre diverse.

Fino al Telegraphe, Livio si è sacrificato appresso a Lionello

Neanche il tempo della foto di rito che si riparte. 4 Km di discesa e si comincia il Galibier. Ne avremo per altri 18 km di salita.
Il tempo sta cambiando. Fino a Valloire abbiamo avuto il sole, ma ora che ci addentriamo nella valle il cielo si è coperto ed il vento sta sempre più rinforzando.  
Risaliamo al lunghissima valle ed il fento rinforza ancora. Ora si è fatto gelido. Quelli di noi che sono già a ridosso dei tornanti del costone intermedio riescono a stare protetti. Chi è più giù si prende il vento in faccia, talmente forte da farti sbandare e da fermarti.
L’effetto Venturi nella valle stretta è da galleria del vento.

Che vento!!

Il monumento a Pantani

Alberto, attento, cuce i gruppetti su e giù per la salita. Beato lui che ce la fa.

A ridosso del costone finale, the President e Franceso gettano la spugna. Lionello segue dappresso.
Gli altri sono orami quasi in cima ma il tempo peggiora ancora.


Ancora il Galibier. Notare il puntino bianco!




L'ultimo tratto del Galibier

Il tempo volge al peggio in cima al Galibier


C’è poco tempo per le foto di rito ai 2645 del col du Galibier. Peccato, quassù il panorama è stupendo, a destra i ghiacciai del Galeon e dell’Argentiere, più sotto, la valle che abbiamo risalito e più lontano addirittura si vede il Monte Bianco. Che spettacolo!

Discesa difficile! Senza guard-rail, senza banchina, senza segnaletica, solo ripide scarpate (e ripide è dire poco!).
Per fortuna l’asfalto è stato rifatto per il Tour. Il vento sposta le bici.
Marco l’ing. è in balia dei venti. La prossima volta lo dovremo zavorrare.

Marco l'Ing.

Un plauso a Franco, Marco S. Marco l’ing. Piero M. Tommaso e Livio che sono andati fortissimo.

Marco S.

Tommaso
Le donne ci aspettano al col de Lautaret con le macchine. Il tempo è brutto e decidiamo di chiudere qui l’uscita. Ci dispiace per l’alps d’Huez.



Francesco, oggi, era venuto solo per quella salita. Torniamo a Briançon e poi a Bardonecchia.

Francesco

Donne infreddolite sul Lautaret
Alessandra, Roberta, Elena, Francesca, Raffaella ed Elisabetta

Lautaret

Il Galibier comunque è magnifico, non a caso è una delle salite più mitiche! Impegnativa con i sui 34 Km di lunghezza da S. Michelle alla cima ed anche per i suoi circa 2000 mt di dislivello. Massacrante per le pendenza che non danno tregua, ma con panorami che, mano a mano che si sale, ripagano di tutto. Figuriamoci con il bel tempo!
Che spettacolo!!!
Per non lasciare nulla di inconquistato, questa domenica, Franco accompagnato da Alberto verrà qui all’Apls d’Huez. Almeno un Pinarello avrà espugnato i suoi 21 tornati. Per tutti gli altri ciclisti invece c’è già aria di smobilitazione.
Franco: il più in forma

BARDONECCHIA 2011 - Quarto Giorno

Giovedì. E’ il momento di affrontare un’altra salita mitica del Tour: il col de L’Izoard. Si tornerà quindi in Francia. Anche oggi giornata magnifica. Si parte nei pressi di Briançon e giù, lungo la valle de la Durance fino sotto il fort Dauphin.
                        il Fort Dauphin


Svolta a sinistra direzione Giullestre e si comincia il falso piano lungo la stretta valle de Le Giul. Qui l’acqua del fiume ha un colore turchese quasi irreale. Splendido posto da rafting lungo le rapide.

                   All’attacco dell’Izoard!!!


                             Le rapide



                        Monumento a Coppi
Quasi non ce se ne accorge (si fa per dire!) ma anche qui si sale dai 900 mt del fondo valle fino ai 1750 mt di Brunissard. Qui cominciano i dolori. Drittoni di chilometri al 10%-11% interminabili, con il sole alle spalle, e poi comincia la parte con i tornanti, fortunatamente un po’ in ombra.

Su questi tornati avrà un ruolo fondamentale il furgone di appoggio perché si consuma molta acqua e non esistono fontanelle sulla strada. Qui Elena, che guida il furgone, si guadagnerà definitivamente il titolo di S. Elena dell’Izoard per la pronta assistenza a noi bisognosi.

Passa il monumento a Coppi, cominciano le rocce e si sale fino a 2360 mt slm. Alla fine avremo collezionato, tra dure e meno dure, 30 km di salite.

Alberto e quelli forti arrivano per primi. Altri poco più indietro.


                    Anche l’Izoard è archiviato

Chi arriva ultimo ? Lionello. Ma in discesa….! Chi arriva prima a Briancon?. Lui ed i soliti “giovani” un po’ incoscienti. Piero M. buca la posteriore in curva!!!. Fortunatamente in un tratto con una via di fuga piuttosto larga..

Dalla magnifica temperatura della cima del col de l’Izoard si passa all’afa di Briançon.

Tanto per aggiungere un po’ di salita, si percorre i mitico drittone in salita nel centro del paese: chi ce lo ha fatto fare?!!

Alberto dice che è d’obbligo farlo per ripercorrere la strada che fanno i professionisti al Tour e dove scattano regolarmente con il 53.Beati loro, tra di noi (i soliti noti!) c’è chi soffre anche con 34!

Alberto dice anche che ha voluto farcelo fare affinché potessimo raccontare ai nipoti dei nostri scatti (si fa per dire!!) sul drittone di Briançon. Forse ha ragione lui.

BARDONECCHIA 2011 - Terzo Giorno

Mercoledì. E’ previsto un giorno di riposo. Per chi come me è appassionato di storia, la giornata odierna riveste una certa importanza. Da anni avevo in mente di visitare il forte di Finestrelle situato a metà della valle che da Pinerolo sale al Sestriere. E’ la seconda opera fortificata più grande del mondo, seconda solo alla Muraglia cinese che la surclassa per lunghezza e vetustà ma pur sempre un’opera assolutamente notevole. Composta da tre forti distinti collegati da camminamenti e fortificazione coperte e scoperte, con una scesa di circa 4000 gradini si va dalla quota del fondo valle del forte di S. Ignazio a 1100 mt slm fino al forte delle Valli a quota 1750 mt.

Fortilizio Sabaudo del ‘700 posto a protezione delle invasioni francesi è stato usato sia come deterrente contro le stesse che come prigione, sia dai Duchi (poi Re) sabaudi che da Napoleone al primi del ‘800.

   Forte di Finestrelle dalla ridotta del Diavolo


The President ha organizzato qui una visita guidata che ci porterà dal forte inferiore fino al forte intermedio Tre Denti ed alla ridotta del Diavolo. Solo circa 600 gradini (solo ?!). Ancora salita, sempre in salita, tanto per cambiare.

Comunque il posto è magnifico. Luca, la nostra guida, è molto simpatico e tra una battuta e l’altra il tempo vola. I gradini volano un po’ di meno e qualche signora denuncia gravi carenza di allenamento!


 
          Luca – la nostra simpatica giuda

 
                     La ridotta del Diavolo

Su per le scale .. c’è chi sorride .. (Alessandra sopra ed Eleonora sotto)

e chi non ce la fa più.. (Elisabetta sopra e Roberta sotto)

Dalla ridotta del Diavolo, la valle appare in tutta la sua maestosità. Dietro a noi il Monte Orsiera davanti il Monte Albergian (entrambi quasi tremila metri). Sotto le cannoniere, la polveriera, il forte S. Ignazio, la piazza d’armi, la strada statale, il fiume.

In lontananza si vede a tratti la strada della salita al colle delle Finestre ed il bivio della strada per il colle dell’Assietta (sterrato molto panoramico e renumerativo che porta addirittura fino a Sauze d’Oulx.

L’organizzazione della giornata prevede di pranzare sul posto, cioè all’interno della casa del Governatorato del forte di S. Ignazio. Molto suggestivo. E’ anche un modo di rendere vivo il posto che, dopo decenni di abbandono, si sta ora ristrutturando a cura di una organizzazioni di volontari e qualche sovvenzione statale. Il lavoro sarà ancora molto lungo ma ne varrà sicuramente la pena.

            Intanto si mangia (tanto per cambiare!)

Rientrano in direzione Pragelato ci fermiamo a Usseaux detto anche “Il Paese Dipinto”. Qui molte pareti delle case sono affrescate, gli sportelli dell’acqua sono dipinti, è molto caratteristico.: un buon sistema per rendere vivo un paesino piccolo piccole che altrimenti sarebbe rimasto sconosciuto.
       sembrano molto perplessi

 
                  angoli di Paradiso a Usseaux

BARDONECCHIA 2011 - Secondo Giorno

Martedì. Nel programma c’era l’ascesa al colle delle Finestre dalla parte di Susa, compresi i famosi 7 Km di sterrato. Alberto, quanto mai provvidenzialmente, ci avvisa che lo sterrato è assolutamente impraticabile e quindi si opta, vista anche la stanchezza accumulata ieri, per qualcosa di più soft. Bardonecchia, Oulx, Cesana, salita a Sestriere e ritorno.

Discesa veloce fino a Oulx, salita leggera per la superstrada fino a Cesana e poi svolta a sinistra direzione S. Sicario-Sestriere. Bella salita, non impegnativa anche se lunga circa 12 Km. Bella anche paesaggisticamente. Si riconosce bene la strada del Monginevro dall’altra parte della valle, Claviere ecc. Si nota anche il traffico su questa strada; la eviteremo accuratamente in bicicletta.

Sestriere si presenta con tutti i suoi impianti di risalita. Sono tutti collegati da cui fino a Pragelato D’inverno è uno spettacolo. Ma anche d’estate ha il suo bel fascino. Le nuove piccole costruzioni in pietra e legno, con il classico tetto di lastroni di pietra, abbelliscono il paese e mitigano un po’ l’impatto delle alte costruzioni anni ’60-’70 che poco hanno a che spartire con le tradizioni dei luoghi o le parimenti inquietanti nuove costruzioni realizzate per il villaggio olimpico dei giuochi invernali di Torino 2006.

Sestriere


Il gruppone

Foto di rito ai 2050 mt slm della piazza di Sestriere e poi alcuni decidono di continuare ed affrontare il colle delle Finestre lato Pragelato con discesa appunto a Pragelato e svolta a sinistra le il colle. I coraggiosi sono Marco, Marco S., Franco e Pietro M..
Il furgone va con loro e noi altri ce ne torniamo verso Bardonecchia.

                            Verso il colle delle Finestre

Espugnato anche questo colle
 

                         Tutti i salmi finiscono in gloria

La discesa da Sestriere è fantastica, in alcuni punti anche molto tecnica. Media alte: punte sui 75-80 Km/h. Un po’ di incoscienza!. Ma, come dice Piero M., “ Se non le facciamo adesso che siamo giovani, queste cose, quando le facciamo?”. Adesso che siamo giovani: siamo in buona parte tra i 55 ed i 65 anni (fatte le dovute eccezioni) . Alla faccia della gioventù!. Comunque, per me, ha ragione Piero M.

Alla fine per noi saranno solo 70 Km. Il gruppo delle Finestre invece arriva a scollinare in vista della val di Susa e torna indietro, si ferma a mangiare e poi sale compatto sul furgone. Si era fatto tardi.

Il resto del pomeriggio è a disposizione. Ce ne andiamo a Briançon in macchina e poi ci facciamo un sopralluogo sul Monginevro. Ci confermiamo che è sconsigliabile alle biciclette ma in compenso in cima c’è un campo da golf magnifico. Ci tornerò.

La sera si passa il tempo tra un Genepì ed una partita a carte. Ci sono coppie assatanate per il tre-sette: Alberto, Livio, Franceso, Franco, ecc