La Cronaca semiseria di Lionello L.
A volte le cose più belle nascono in modo inaspettato, senza che nessuno le abbia mai immaginate cosi come poi si sono realizzate.
Quest’anno The President Sandro ha voluto esagerare e già a partire da questo inverno ha iniziato a organizzare l’uscita di fine agosto, complice il successo della vacanza ciclistica dell’anno scorso a Bormio con il Mortirolo, il Gavia e lo Stelvio ormai messi in archivio. Complice anche qualche spinta di Lionello che, seppur sempre ultimo in salita, è quello a cui le salite piacciono di più (stoico o scemo?).
Quindi si è deciso per cimentasi ancora su salite mitiche, ma questa volta sulle montagne del Tour de France.
La presentazione del programma era stata fatta già alla cena di Natale e le adesioni erano già cominciate a fioccare in numero superiore al previsto. Dapprima si era pensato di fare base a Briançon in Francia ma, proprio nel momento in cui si stavano valutando le condizioni, al Presidente è arrivata una mail quanto mai casuale da parte di un certo Alberto nella quale gli si proponeva una vacanza ciclistica in quel di Bardonecchia. Dato che il prezzo era interessantissimo e che Bardonecchia si trova appena al di là del confine rispetto a Briançon (pochi Km in linea d’aria al di là del Monginevro) si è optato per Bardonecchia. E non ce ne siamo pentiti.
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Hotel Rivè |
Appuntamento il giorno 21 agosto all’Hotel Rivè di Bardonecchia nel pressi delle piste da sci di Campo Smith.
Arrivi alla spicciolata. C’è quasi tutto lo zoccolo duro del gruppo. I fratelli Schleck (Francesco e Livio) con rispettive consorti Maria e Rossella, l’ing. Franco e la moglie Francesca che, per la prima volta con noi, si rivelerà personaggio di grande simpatia, Ivano il Cavallaro con moglie Rosalba e cognata Ivana al seguito, l’Ing Marco, Tommaso (si vede poco con noi durante l’inverno ma è sempre presente alle nostre classiche) con Silvana, Marco S. e la moglie Alessandra, fedelissimi di tutte le uscite, Paolo da Oxford e la sua signora Roberta ed infine i soliti Francigeni (quelli della Roma- Parigi 2006): The President Sandro, Piero (con l’immancabile Elisabetta), il Generale Piero ed Eleonora – sempre presenti - e Lionello con Raffaella, quest’ultima per la prima volta presente ad una uscita così lunga.
Rispetto alla vacanza ciclistica di agosto dell’anno scorso mancano Massimiliano (impegnato con la famiglia) ed Ivano M. che avrebbe dovuto raggiungerci l’ultimo giorno.
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Uomini |
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e donne |
Facciamo la conoscenza con Alberto e con Elena che saranno i nostri organizzatori ed accompagnatori ed ai quali dovremo buona parte della perfezione di questa vacanza.
Alberto, vulcanico, trascinatore e ottimo ciclista, sembra fare il mestiere per il quale è nato, ci accompagnerà nelle uscite in bicicletta occupandosi di itinerari, soste ecc. ecc .
Elena, nel seguito citata anche quale Santa Elena – e poi si capirà il perché - , dal sorriso dolce e dai modi oltremodo cortesi, guiderà il furgone che abbiamo avuto sempre al seguito in tutte le uscite, per l’assistenza, la logistica, le attrezzature, i rifornimenti e quant’altro, compresa l’assistenza spirituale durante le visioni dei santi, da parte di alcuni di noi, in particolari punti delle salite con le pendenza oltre il 14%.
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S. Elena |
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S. Alberto |
Nell’albergo c’è anche una piscina e una SPA, le signore al seguito sicuramente gradiranno.
Una alta pressione africana ha creato una saccatura che si estende su mezza Europa. Si prospettano quindi belle giornate. Atipico per il periodo. Avremo infatti quasi sempre bel tempo e ciò sicuramente contribuirà alla riuscita della nostra vacanza.
Tutto è pronto. Appuntamento per la prima uscita del 22-08.
L’itinerario prevede di arrivare in cima al col du Granon. Mai sentito nominare. Alberto dice che è un colle appena sopra Briançon, niente di che ! (dice lui !).
Lunedì.
Pronti via. A 100 mt dall’albergo subito si comincia: circa 10 Km di salita con ascesa al col de l’Echelles (colle delle Scale) e scavalcamento in Francia: salita pedalabile e molto bella dal punto di vista paesaggistico. Vista sulla valle di Bardonecchia e, mano a mano che si sale, si scoprono le montagne e le rocce più alte della zona. Jafferau. Monte Tabor, Colle del Frejus. Molto bello.
Arretrato il solito Lionello, assistito nell’occasione da Ivano e Pietro M. I tre sbagliano strada e si infilano in una altra valle e ci “cibano” una salita in sterrato al 16% (tanto per cominciare bene la giornata!) prima di sospettare che la strada fosse errata. In compenso la valle è magnifica. Si tratta della valle Stretta (valleè Etroite) che porta al lago Verde.
Ci si aspetta in cima. 1752 mt slm
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L’ultimo si fa le foto da solo |
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The President |
La valle (val de Pres) che conduce a Briançon è larga, la strada in leggera discesa invita a medie sostenute e poi pedalare qui in Francia è un piacere.
A differenza di come siamo abituati dalle nostre parti, qui vige l’obbligo per gli automezzi di superare i ciclisti ad una distanza di almeno 1,5 mt. Viva la faccia!, da noi ti fanno il pelo ogni volta che ti superano ed hanno pure da ridire, strombazzando ripetutamente. Se da un lato ciò fa in modo che Paolo si possa esprime in tutto il suo copioso repertorio di improperi tra l’ilarità generale, dall’altro rappresenta un pericolo reale.
Peraltro qui abbiamo potuto osservare con piacere che, nella maggioranza dei casi, al ciclista viene data la precedenza con un sorriso e nessuno si spazientisce se deve fare la fila in attesa di sorpassare il gruppo ciclistico Inimmaginabile! Mais la France est toujours la France!
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Briancon |
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ingresso a Briancon |
Briançon si annuncia con la vista dei suoi cinque forti, sparsi sul limitare della valle ad efficace chiusura strategica della stessa.
All’interno del forte da basso si trova il centro storico. Vale la pena di fargli una visita perché è veramente molto caratteristico. Qui si trova la targa in onore di Bartali, proprio all’ingresso, a testimonianza di come da questa parti il ciclismo sia seguito ed amato da sempre.
Troveremo altre testimonianze di ciò: monumenti dedicati alla bicicletta, cippi a ricordo di Coppi (sull’Izoard), di Pantani (sul col du Galibier), ecc.
Direzione Nord-Ovest, ennesima rotonda e bivio a destra per il Granon.
Una “rogna” inaspettata, da “grattare” con attenzione. Si sale per 12 Km fino a 2400 mt circa con pendenze senza respiro e sempre attorno alla media del 10%. L’ultimo pezzo in pieno sole. Si consuma più acqua di quanto un Ferrari consumi benzina. Difficile senza il furgone di Sant’Elena al seguito con acqua calda e fredda, sali minerali, ecc.. Utile anche in caso di guasto meccanico (il generale perde il 28 e deve ritirarsi seppur Alberto si fosse prodigato in tutti i modi).
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il Generale d’acciaio |
Le raccomandazioni dello stesso Alberto (“non bevete l’acqua fredda che poi vi viene il mal di pancia!!”) non vengono affatto seguite. Il caldo è torrido anche a 2413 mt sml. In compenso a nessuno di noi verrà alcun problema intestinale ma ad Alberto invece si. La legge del contrappasso! E il giorno dopo non potrà essere dei nostri ma ci seguirà nel furgone.
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Col du Granon |
Non c’è il tempo di ammirare, dall’altra parte della valle di Serre Chevalier, il ghiacciaio de Barre des Ecrins.
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Barre des Ecrins |
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Il riposo del combattente (The President è cotto?) |
Si ritorna a Briançon e poi verso Bardonecchia.
Al bivio per l’Echelles un gruppo va in esplorazione verso la valle di Nevache mentre Lionello ed il generale scollinano in Italia direttamente e se ne tornano in albergo. Scelta opportuna in quanto si eviteranno un salita non indifferente ed anche un po’ di pioggia.
Gli altri sulla salita della val de la Clareè cominciano a tirare moccoli e non tutti si fanno convincere ad arrivare fino in cima. Anche Alberto si prende qualche invito (come da tradizione del nostro gruppo) ad andare a ….
In totale 120 Km e 2400 m di livello. Il giro di oggi, alla fine, è stato piuttosto duro per la maggior parte di noi.
Oggi un gruppo di donne sono invece andate a camminare fino al lago verde. Posto di grande ispirazione. Raffaella l’ha sentita così:
LAGO VERDE
Cadono i palpiti del sole su questo verde così intenso ..
Ed ogni sogno ed ogni canto in questo lago affonda ..
ogni volo ed ogni vento ..
Ogni sguardo affonda per sempre nell’attimo dell’essere eterno dei luoghi ..
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Il lago verde |
VALLE ETROIT
Entrammo a nord ovest nella valle ..
La penetrammo completamente eccitati e muti, invisibili natanti nudi,
lasciando che i nostri corpi vestissero la loro solitudine ..
Le gocce di ruscello sembravano comporsi come in un collare
attorno a crepe anfrattuose e profonde ..
un lampeggiare insolito ai piedi del Tabor .. lontano .. incerto .. timidamente schivo ..
gigante di pietra che l’occhio vagabondo colpisce, dolce,
così ridando attimo al permanere ….
Difficile tornare indietro …
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la Val Etroit |
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